Amici ci siamo, il derby è sempre il derby!

MR_Bertone

Amici rossoneri, ci siamo quasi! La partita più attesa dell’anno, quella che tutti andiamo a cercare non appena escono i calendari, è finalmente arrivata.

Il derby è sempre il derby, non importa se non vale più scudetti o Champions League come qualche stagione fa o se in campo non vanno più i top player di una volta. L’attesa resta la solita, quel mix di ansia e trepidazione che ci accompagna durante le giornate di vigilia. Possiamo anche far finta di niente, tentare di concentrarci sul lavoro, sulla fidanzata o su cosa fare con gli amici ma la testa, alla fine, va sempre lì. Milan-Inter, nel bene o nel male, indirizza il nostro umore come nient’altro al mondo. In genere, nel calcio, ho una memoria molto buona tanto che, spesso, collego gli eventi alle partite, in modo da riuscire a ricordarmi tutto. Una sorta di metodo “fotografico” che raggiunge il suo apice proprio con i derby. Ricordo perfettamente che l’11 maggio 2001 (un venerdì soleggiato) presi un buon voto a scuola (in inglese per la precisione) ma non è certo per questo che la data è rimasta scolpita nella mia testa. Lo 0-6 firmato Comandini (2 volte), Giunti, Shevchenko (2) e Serginho resterà indelebile per sempre, come solo alcune partite possono fare. Idem per il 13 maggio 2003, data del derby più teso che abbia vissuto e che, probabilmente, mai più vivrò. Quella sera Milano si giocava la finale di Champions League, Ancelotti e Cuper le panchine, noi tifosi la faccia. Sappiamo tutti com’è andata a finire ed è bello pensare che il grande ciclo di Carletto partì proprio da una stracittadina, peraltro pareggiata. Potrei andare avanti parecchio con le gioie (così, di getto, mi viene in mente il 3-2 in rimonta firmato Tomasson, Kakà e Seedorf, ma anche il 3-0 Pato-Pato-Cassano che è valso l’ultimo scudetto), purtroppo però ci sono state anche le delusioni. Quando ero bambino, nonostante il Milan fosse nettamente più forte, il derby lo vincevano quasi sempre loro, per non parlare di quando arrivò Ronaldo (a proposito, il gol a Julio Cesar mi fa sorridere ancora oggi) e, successivamente, Mourinho: ci bastonavano, e di santa ragione pure! Oggi i tempi sono cambiati, basta andare in giro per Milano per rendersene conto. Vent’anni fa un biglietto per il derby lo trovavi solo dai bagarini e questo se avevi fortuna, oggi invece, a due giorni dal match, c’è ancora disponibilità (poca per fortuna) sui canali ufficiali. Segno di una città in crisi e non solo economica. Ad ogni modo la partita si preannuncia frizzante e non solo per il ritorno di Mancini. Quello sposta la bilancia verso l’Inter ma forse, a pensarci bene, è meglio così. Se la memoria non mi inganna (e non lo fa fidatevi) nelle stracittadine è meglio partire sfavoriti, o comunque alla pari. Per sobbarcare i pronostici, e godere ancora di più.

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