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EDITORIALE DEL GIORNO
Ancelotti alla vigilia della finale: “Potevo approdare qui già nel 2009. Domani dobbiamo vincere. Istanbul? Fu follia”
Carlo Ancelotti si confessa nel giorno prima della grande finale in un’interessante intervista rilasciata al Daily Mail.
Domani sera gli occhi di gran parte del mondo saranno su di lui e sul suo Real Madrid. I blancos sfideranno i cugini dell’Atletico di Madrid guidati alla battaglia dal “Cholo” Simeone, con la concreta possibilità di far divenire realtà la Decima Champions League nella storia del club. Di seguito le parole del tecnico di Reggiolo.
Si inizia con la possibilità di eguagliare il record di Bob Paisley: “Paisley ha vinto tre Coppe dei Campioni nel ’77, ’78 e ’81 (tutte alla guida del Liverpool), spero di unirmi a lui domani sera, ma non è una motivazione, solo un motivo d’orgoglio. Spero di entrare nella storia del Real Madrid vincendo la Decima”.
Su Mourinho e su una ipotetica “sfida” a distanza tra i due: “Io durante le conferenze stampa sorrido, ma so che mi uccideranno se perdo domani sera. Mourinho è uno che divide e l’ha fatto anche qui: c’è molta gente che ancora lo apprezza, altra meno. Non bisogna dimenticare che Josè ha vinto qui una Liga con 100 punti e con più di 100 gol fatti. Cristiano Ronaldo? Ora capisco perché Ferguson diceva che era il migliore: è un professionista esemplare, segna da ogni posizione e fa gruppo con i compagni. Prima di ogni gara, Cristiano, Benzema e Bale si caricano a vicenda ed in campo giocano l’uno per l’altro”.
Poi il tecnico continua descrivendo il suo 11 ideale: “Citarne solo 11 è impossibile. In porta direi: Van der Sar, Buffon, Casillas, Diego Lopez e Cech. Terzini sinistri: Maldini, Ashley Cole, Marcelo e Maxwell. Terzini destri: Cafu ed Ivanovic. Centrali difensivi: Terry, Nesta, Stam, Thuram, Cannavaro, Thiago Silva e la lista può andare avanti. Centrocampisti: Pirlo, Lampard, Xabi Alonso, Deschamps, Gattuso, Attaccanti: Shevchenko, Kakà, Inzaghi, Ibrahimovic, Del Piero, entrambi i Ronaldo, Drogba, Anelka, Torres, Crespo, Zola. Trequartisti: Ronaldinho, Rivaldo, Rui Costa, Bale…. Ah mi sono dimenticato di Zidane! (ride ndr) Ma ce ne sono molti altri che mi sto dimenticando”.
Il rapporto con i presidenti negli anni: “Sono stato molto fortunato nella mia carriera perché ho sempre avuto grandi numeri 1. Berlusconi e Perez sono però diversi da tutti gli altri, perché loro sono cresciuti tifando la loro squadra e quindi ti danno più supporto”. Real Madrid già nel 2009: “Perez provò a portarmi a Madrid già nel 2006 e qualche anno dopo, ma in quel periodo non era presidente del Real e quindi decisi di approdare al Chelsea“.
E sul PSG: “Mi era stato detto che avrei avuto del tempo per costruire una squadra che potesse dominare in Francia ed in Europa. Ho deciso e lasciare Parigi quando uscimmo ai quarti di Champions League, tutti iniziarono a lamentarsi e io capii che in realtà non avevo margini di errore”. Sulla tragica finale di Istanbul: “Il primo tempo è stata una delle performance migliori che tutte le mie squadre abbiano mai fatto. Anche il secondo tempo, dopo il 3-3, abbiamo giocato bene. Scherzo spesso con Xabi Alonso negli allenamenti, lui mi guarda e io gli dico: Ei, hai una coppa che mi appartiene”.
Si conclude con la finale di domani sera: “Con loro sono state gare difficili in campionato, in casa abbiamo addirittura perso. Il vantaggio è che conosciamo il loro valore. L’assenza di Costa è importante, ma il vero punto di forza dell’Atletico è il collettivo. Adesso però sono tranquillo, non sento la pressione”.
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