-
EDITORIALE DEL GIORNO
Il Milan e l’ennesimo tonfo! Ormai è un derelitto!
L’ennesimo tonfo. E che tonfo! Non c’è stata davvero partita contro i primi della classe. Una vera e propria lezione di calcio inflitta dalla Juventus al povero e derelitto Milan, che avrebbe potuto determinare, addirittura, un punteggio tennistico.
Per fortuna così non è stato. Ma tant’è, poco muta. Si comincia con una aberrazione rossonera: Muntari capitano. Inguardabile in campo, figuriamoci, con la fascia al braccio… Non c’è davvero più religione al disgusto. Mi piacerebbe capire chi si inventa amenità di questo genere e soprattutto a proporle. Ma vabbè! Guardiamo oltre senza soffermarci sul nulla – perché Muntati è proprio pari al nulla -, tanto è inutile. C’è ben altro su cui dover posare gli occhi, la partita in primis… Una sofferenza, ma era più che prevedibile. E allora? Beh, soffriamo in religioso silenzio, senza profferire parola (o imprecazione), non serve… Un quarto d’ora è durato il muro milanista innalzato dinanzi a Diego Lopez; ma, al primo vero assalto bianconero s’è, di fatto, sgretolato come neve al sole. E’ bastato il solito, imperdonabile errore difensivo per lasciare via libera a Carlitos Tevez che, seppur rincorso da Paletta, si presenta, solo soletto dinanzi all’estremo rossonero “bucandolo” senza pietà.
Il Milan, punto sul vivo, ha una reazione d’orgoglio con il neo-acquisto Antonelli (che non poteva sperare di meglio dal suo “ritorno a casa”), il cui colpo di testa da calcio d’angolo, riporta i rossoneri in parità. Ma il sorriso di Menez e compagni dura lo spazio di un batter di ciglia perché Bonucci mette nuovamente la sfera alle spalle dell’incolpevole Diego Lopez facendo sobbalzare di felicità lo Juventus Stadion. La Juve domina, il Milan prova a reggere l’urto tentando nel contempo di infastidire la retroguardia bianconera con rapide ripartenze. Ma, come tante altre volte fin qui, l’undici di Filippo Inzaghi è un semplice puntino nero in un orizzonte troppo fuori campo e visione per poter scalfire l’eterna giovinezza degli avversari. Chiunque essi siano.
La ripresa vede il Milan tentare, con la sola, inutile volontà, di mettere alle strette i padroni di casa ma, inutilmente. Il movimento in campo dei rossoneri è sin troppo prevedibile e senza sbocchi, la manovra d’assieme è farraginosa, l’unico modo per determinare situazioni pericolose è provare a sostituire il gioco collettivo con quello individuale. Ma per poterci riuscire serve qualità e talento che, purtroppo, a questo Milan fan difetto. E se poi gli unici due a disposizione li perdi, l’uno per infortunio (Menez – sostituito da Pazzini), l’altro, Honda, trasfigurato sulle piste di Pirlo, la serata dei rossoneri da “improbabile” diventa, di fatto, “impossibile”. Ed è così che nasce il terzo gol, quello dell’apoteosi bianconera, con il “tris” di Morata che chiude definitivamente le ostilità.
RIPRODUZIONE RISERVATA
FOTO ZIMBIO.COM
1,450 Visite totali, nessuna visita odierna








