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EDITORIALE DEL GIORNO
Il mio presidente
Non è stato facile per Carlo Tavecchio assumere la guida della federazione. Non è stato facile per via di un assurdo boicottaggio mediatico a cui egli stesso ha contribuito con alcune frasi spiacevoli (vedi quella di Opti Pobbà) e probabilmente fuori luogo ma che nulla tolgono o aggiungono alle capacità di un presidente federale. Tavecchio – è bene ricordarlo – è stato eletto con un procedimento democratico che gli è valso i favori di tutte le leghe – dalla A alla D – ed un conseguente 66% dei voti avendo contro di se solamente la Federazione arbitri e l’associazione calciatori. Tavecchio – è bene ricordarlo – era stato descritto come il conservatore contro l’innovatore Albertini, appoggiato da quella società che più di ogni altra ha o aveva le mani in pasta ai piani alti dell’organizzazione calcistica italiana.
In questo paese, purtroppo, le parole contano più dei fatti e spesso le persone non sono dipinte come sono realmente ma come la maggioranza dell’opinione pubblica le dipinge. In questo blog, però, abbiamo sempre e solo parlato di fatti ed è su questi che ad oggi possiamo giudicare l’operato finora positivo di Carlo Tavecchio. A livello Italiano si è fatto grandi passi avanti parificando le regole FIGC a quelle UEFA ed introducendo anche a livello Italiano nei prossimi 4 anni il FFP – questo migliorerà la stabilità delle società rendendo sempre più rari i casi Parma e valorizzerà l’operato dei vivai dato che la serie A dovrà operare con rose ridotte visto che i vari Zaccardo in soprannumero saranno obbligati a trovarsi una squadra altrimenti non potranno giocare nemmeno in emergenza. (Attenti al mercato: ci sono 76 giocatori in esubero sopra i 25 x 20 totali nei prossimi due anni, sarà difficile cedere)
La cosa più importante, però, è avere finalmente un presidente che parla chiaro sulla vicenda che nel 2006 ha sconvolto il calcio italiano. Che non parla di contabilità del cuore, ma di reati e copre i simboli della vergogna mettendo la legalità davanti a tutto. Un gesto importante passato troppo sotto silenzio e che fa capire perché era osteggiato da una certa parte in estate e che arriva insieme alla rottura di alcuni imbarazzanti conflitti di interessi come quello della FIAT sponsor federale. A questo aggiungiamo l’introduzione della Goal Line Tecnology, un primo atto di credibilità che ci mette ai livelli della Premier League, unico campionato europeo di livello ad averla adottata ad oggi, oltre alla disponibilità a sperimentare la moviola in campo attendendo lumi dall’IFAB. Trasparenza, legalità, futuro e credibilità – valori che forse non possono essere incarnati nel personaggio ma che il personaggio ha portato nel calcio Italiano.
Tavecchio era forse uomo del sistema Infront-Lotito-Galliani? Forse. Non si arriva in quelle posizioni senza appoggi politici – Tavecchio aveva quello di Infront, Albertini, tra gli altri, quello della Juventus. Non è reato avere appoggi – è reato quando si scelgono questi anziché il bene della federazione che si presiede per via del conflitto di interessi ma al momento Tavecchio non sembra aver preso questa via e non si è fatto scrupoli ad allontanare un personaggio scomodo come Lotito quando questo è stato colto in fallo. La cosa certa è che coi provvedimenti presi finora Tavecchio ha praticamente smentito ogni calunnia estiva e fatto più riforme in FIGC negli ultimi 15 anni messi insieme. Un presidente che può dare la svolta e un presidente che a differenza dei predecessori sono orgoglioso abbia quel posto in federazione.
A Tavecchio chiediamo di non fermarsi qua. Di continuare con la riduzione delle squadre nei campionati, la riforma della Coppa Italia affidata alla Federazione e non alla Lega e, soprattutto, la valorizzazione dei vivai delle giovanili con la creazione delle squadre B o squadre riserve da far giocare in Lega Pro o in un campionato a se stante visto l’ampio divario presente oggi tra le primavere italiane e le prime squadre. Ci sono ancora tante riforme da fare ma, finalmente, dopo tanti pupazzi di comodo che avevano paura a contare gli scudetti la Federazione sembra sulla strada giusta. E il calcio Italiano con lei.
Diavolo1990 – www.rossonerosemper.com
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