Il centrocampo è senza ombra di dubbio il reparto che più problemi sta creando ad Inzaghi per il suo Milan.

Montolivo ancora out per un mese abbondante, Van Ginkel alle prese con problemi fisici ed in prestito secco (operazione opinabile), Muntari schierato titolare nonostante prestazioni che mettono i brividi, Essien poco affidabile e Poli chiamato a svolgere compiti non suoi sono delle brutte gatte da pelare. Infatti le difficoltà del Milan stanno in un centrocampo assente in fase di costruzione. Si gioca con due mediani ed una mezz’ala (Bonaventura ieri) con De Jong che corre e tappa quasi tutte le falle ma che non è un giocatore in grado di “accendere la luce”.

Ecco allora che gli sforzi della Dirigenza sono volti a trovare qualche soluzione alternativa in mezzo al campo. Detto di Khedira che costa comunque tanto, indipendentemente dall’accettazione di una decurtazione dell’ingaggio, spunta il nome di Illaramendi, sempre dal Real Madrid: non sta trovando spazio e potrebbe, con il consenso di Ancelotti già espresso, arrivare a gennaio in prestito secco, senza diritto di riscatto.

Questa strategia, a noi osservatori esterni, risulta alquanto misteriosa: se da un lato mette al riparo da scelte errate che possono costar care, soprattutto a bilancio, dall’altro impone di cercare e trovare elementi all’altezza ogni stagione e non è facile pescare sempre uomini in grado di ricoprire il ruolo occorrente. Ci si chiede poi se sacrificare un elemento di sicuro non peggiore di alcuni dei titolari obbligati di oggi come Cristante, per pochi milioni di euro, sia stata una scelta azzeccata.

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