Milan: dopo il closing non si riesce a decollare, ma la nuova società…

Paolo Vinci

Cari Tifosi Rossoneri,

il Milan del “dopo closing”, passaggio mai messo in discussione dal sottoscritto e da Tanti Colleghi Giornalisti in Buona Fede, intrisi di Veri Valori Morali ed Intellettuali, non riesce proprio a decollare.

Parlo di risultati calcistici, perché a me sembra che la Nuova Struttura Societaria, in ogni suo settore, si sia ben insediata, forte di un progetto chiaro e molto interessante, ovviamente a medio termine, come ha circostanziato temporalmente il dr. Fassone proprio ieri sera, al termine della grave – e non solo per le proporzioni – sconfitta casalinga con la Roma. Una Struttura Societaria che sta mettendo tutti i tasselli al posto giusto, dal vertice alla base. Carismatica la figura dell’A.D. ed altrettanto importante quella del Direttore Sportivo, entrambi Persone di qualità e di esperienza incontestabili.

Partire, poi, dalla rinnovata fiducia all’allenatore e da una prospettiva di mercato che inizi con la conferma dei giovani talenti, Donnarumma in primis, per poi guardare fuori dalla finestra ed individuare giovani talentuosi che giocano nel campionato italiano o all’estero, è una garanzia non solo di forma, ma soprattutto di sostanza.

Invece, la squadra non sta rispondendo sul campo, sia come prestazioni sia, soprattutto, come risultati. Questi ultimi, poi, sono assolutamente deficitari e preoccupano non poco in previsione della volata europea finale.

L’Europa, sebbene quella “piccola” della League è un traguardo che va raggiunto.

Assolutamente.

Quanto meno per tornare, dopo tre lunghi anni, a respirare quel sottile profumo internazionale che manca ad una Società che delle vittorie internazionali ne ha fatto da sempre un emblema, un proprio motivo particolare,tale da entrare nel suo “karma”.

Quindi, sgombriamo il campo da quei “parolai” che postulano un certo “disinteresse” della Società ad approdare alla seconda competizione europea. Nossignore!

Nonostante infortuni patiti da giocatori importanti, (Abate, Montolivo, Bonaventura, Romagnoli), il Milan che, a distanza di un girone, incontra a San Siro la Roma, è apparso comunque piccolo piccolo. Non è sembrato neanche un parente lontano di quello che, all’andata, nel posticipo di lunedì 12 dicembre, scese, secondo in classifica, all’Olimpico dominando, per larghi tratti dell’incontro, la stessa Roma stellare, che, ieri sera, lo ha messo irrimediabilmente all’angolo.

Il riferimento alla partita di andata dell’Olimpico non è casuale: il Milan ha molti punti di meno rispetto al girone d’andata, esempio tangibile di un calo di rendimento che non solo è atletico, ma – anche e soprattutto – psicologico. Del resto. non si spiegherebbero altrimenti due circostanze inequivocabili: i punti (ben sette!) lasciati per strada con Pescara, Empoli e Crotone (squadre sconfitte all’andata) e l’assenza di una vittoria da un mese, peraltro quella col derelitto Palermo, che, in questo momento, perderebbe anche contro una squadra di Lega pro (matematicamente retrocesso).

Il Mister deve porsi qualche domanda. Necessariamente.

Credo che, con le sue intelligenza ed esperienza, memore anche del fresco rinnovo da parte della nuova Dirigenza, se le porrà.

E’ solo un problema atletico, corroborato dalle assenze importanti?

O è un problema psicologico? Magari di pessimo approccio alla partita?

Fatto sta che il Milan deve assolutamente portare a casa 7 punti nelle ultime tre partite. Si impone, quanto meno, un pareggio sabato sera a Bergamo, ove troverà una splendida Dea pronta a festeggiare il traguardo storico dell’Europa. Per non temere un ritorno della (altrettanto?!) derelitta Inter, che, a parità di classifica, lo supererebbe per migliore differenza reti e dal ritorno della Fiorentina, che, invece, a parità di classifica, sarebbe in svantaggio.

A queste domande presto avremo risposta. Esaustiva e finale.

Rimane ferma comunque la Fede dei Meravigliosi tifosi Rossoneri, i quali, dopo il “closing” sembrano rianimati e speranzosi di veder presto risalire in alto la loro Bandiera.

Buona settimana a Tutti i Tifosi, Rossoneri e Non, a Tutti gli Addetti ai lavori, anche a Quelli che non ci amano.

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