Milan: miseria e nobiltà!

z_Muntari

Miseria e nobiltà! E’ questo il Milan di oggi: tanta – forse troppa – miseria, poca, insignificante nobiltà. Contro l’Hellas Verona serviva un successo magari rotondo nel risultato quanto solleticante sul piano del gioco.

Invece, ancora una volta meglio stendere un pietoso velo su tutto, niente escluso. Una partita, quella contro l’undici di Mandorlini, dannatamente inguardabile, semplicemente oscena nel suo incedere. Chissà perché? Beh, ormai lo hanno capito anche gli stolti e quelli che di calcio normalmente non si interessano. E allora giusto mandare a casa (senza neppure i ringraziamenti di rito) un allenatore incapace che continua a voler provare a stupire inventando ruoli inesistenti laddove invece dovrebbe, assai meno anacronisticamente, fare scelte ben più logiche e razionali anziché mandare il cervello all’ammasso. Per esempio, perché Pazzini in campo anziché Destro; perché continuare con Bonera esterno difensivo a destra se Abate sta bene e si è allenato in settimana con impegno e abnegazione? Perché, ancora, al centro della difesa ripresentare un inutile Mexes? E cosa vogliamo dire di Muntari. Basta… Non se ne può più!

Sembrava, ad inizio partita, essere il Milan a prendere in mano le operazioni in campo ma senza troppo ingegno; era invece il Verona che, pur agendo di contropiede, metteva un paio di volte in ambasce la retroguardia rossonera facendo correre brividi freddi all’estremo milanista. Dai e dai, si arrivava così al gol ospite: Muntari – tragicomica la sua interpretazione di uomo d’ordine dinanzi alla difesa – metteva per le terre, in piena area di rigore, Ionita. Penalty ineccepibile che Toni trasformava. Il Milan provava a reagire ma senza troppo successo: solo in chiusura di frazione la banda-Inzaghi trovava il pari, anch’esso su rigore, per un fallo di Jankovic su Mexes che poi trasformava da par suo la massima punizione. Così, sull’1-1 si andava negli spogliatoi.

Al ritorno in campo i rossoneri trovavano subito la rete del vantaggio con Mexes che infilava Benussi in mischia. Il popolo milanista, finalmente, poteva respirare a pieni polmoni e ritrovare la voglia di tornare ad incitare i propri ragazzi. Ma il Verona non si dava per vinto e tentava un ritorno di fiamma con Tachtsidis (73′) la cui conclusione, però, si stampava contro la traversa. Ancora brividi! Inconcepibili le scelte tattiche di Inzaghi: fuori Pazzini (l’attaccante di riferimento), dentro Bocchetti (un difensore). Il Milan si raggomitolava nella sua trequarti, rischiava l’osso del collo e cercava, in ripartenza, di far male all’undici ospite. Ma non è serata… Tanto che all’ultimo minuito utile di gara il Verona pareggiava con Lopez su svarione di Muntari Ancora una volta, peccato… Comunque sia, accontentiamoci! Oggi, un pareggio è già tanto, anche fin troppo per questo Milan. Cerchiamo – usando la regola aurea dei “piccoli passi” di avvicinare quanto più presto possibile quella soglia vitale (40 punti) che garantisce al Milan l’ennesima stagione tra i big. Al resto si penserà poi…

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