Milan pronto a trasferirsi, ma la città è pronta?

Sempre Milan

Il Milan è Campione d’Italia. Gerry Cardinale è il nuovo proprietario tramite il fondo RedBird. Queste due notizie ormai sono già passate anche se freschissime.

Il calciomercato sta per entrare nel vivo, ma per assurdo l’attenzione dei tifosi del Milan è legata alla “questione stadio”. Il sindaco di Milano Beppe Sala – tifoso nerazzurro – non concede mai il via libera alla costruzione del nuovo tempio rossonero – sempre condiviso con l’altra squadra di Milano – e di conseguenza si prendono in considerazione altre soluzioni. Il sindaco di Sesto San GiovanniRoberto Di Stefano – si propone ed il Milan ascolta. Un’area gigantesca alle porte di Milano edificabile e con la garanzia di una nuova fermata della metropolitana. Gerry Cardinale è interessato. Vuole fare business. Vuole costruire una cittadella dello sport rossonera. Un sogno che apparteneva già negli anni 80 al Presidente Silvio Berlusconi. Uno stadio moderno che possa essere sfruttato dai milioni di tifosi sparsi per il mondo sette giorni su sette. Una combinazione vincente fra sport, amarcord, modernizzazione e turismo. Tutto bello, anzi bellissimo, ma non a Milano.

Questa premessa per raccontare la situazione surreale che si sta verificando nel capoluogo lombardo.

Il club fu fondato il 16 dicembre del 1899 da Herbet Kilpin e fu la prima squadra di Milano. Milan, il nome della città Lombarda sullo statuto. Infatti Milan è la traduzione in inglese di Milano. Nello stemma la croce di San Giorgio per molti, ma da alcune ricostruzioni storiche pare essere in realtà la bandiera di Sant’Ambrogio il patrono di Milano. Insomma quando si parla di Milano si parla di Milan!

Il 19 settembre del 1926, il glorioso Presidente del Milan Piero Pirelli, inaugurò lo stadio di San Siro che diventò la Casa dei rossoneri. Lo stadio rimase di proprietà del Milan sino al 1934. Nell’epoca fascista la struttura sportiva fu “regalata” al comune meneghino. Nel 1948 concessero l’utilizzo dell’impianto sportivo all’altra squadra di Milano che da soluzione provvisoria si trasformò magicamente in condivisione permanente.

Nel 1957, il Milan propose di fornire allo Stadio un impianto di illuminazione per poter disputare le partite in notturna. Gli “amati” cugini, soprannominati “bisleroni” – ringraziamo Luigi La Rocca per la notizia – perché non avendo la sede si recavano sempre al bar Bisleri a gustarsi un caffè, si rifiutarono di finanziare l’impianto di illuminazione e le spese furono sostenute dalla proprietà rossonera. Qualche anno successivo la UEFA impose le partite di coppa in notturna e quindi gli “amati” cugini pagarono la loro metà in comode rate.

Niente di “strano” fino alla notte del 1980. Infatti, nel 2 marzo di quell’anno, in gran segreto, il sindaco Carlo Tognoli, intitolò lo Stadio San Siro al calciatore – ormai scomparso – Giuseppe Meazza. Che male c’è? Giuseppe Meazza è considerato, ancora oggi, come uno dei più forti calciatori italiani mai esistiti. Verissimo. Peccato che fu una grandissima bandiera nerazzurra. È vero, il buon “Beppe” Meazza ha vestito anche la maglia del Milan, peccato che dichiarò, in un’intervista, che il suo unico errore commesso in carriera fu quello di aver indossato proprio la maglia rossonera. Da quel momento per i bisleroni lo stadio iniziò a chiamarsi “Il Meazza” mentre per i casciavit rimase più semplicemente San Siro.  Dopo aver inghiottito l’ennesimo boccone amaro, il 5 novembre del 2007, l’allora sindaco di Milano Letizia Moratti – cognata del presidente dell’Inter Massimo Moratti – intitola il piazzale dello stadio ad Angelo Moratti – storico presidente dell’Inter e padre di Massimo.

Sabato 28 gennaio del 2012 a San Siro, la sala VIP dello stadio, venne intitolata a Arpad Weiz allenatore e giocatore dell’Inter degli anni 30. Si narra che scoprì Meazza.

Il 9 novembre del 2017, a 20 anni esatti dalla sua scomparsa, il Sindaco di Milano decise di intitolare i giardini di Piazza Axum – ritrovo storico dagli anni 60 dei tifosi del Milan – al grande allenatore dell’Inter Helenio Herrera. Ennesima scelta “filointerista” della giunta comunale di Milano.

Dove vogliamo arrivare…sindaci, giornalisti, tuttologi, cantanti, potete scrivere e raccontare quello che volete, ma la storia non potrete mai cambiarla, il Milan, anche se andrà a Sesto San Giovanni, sarà sempre e per sempre Milano! Quindi twittate pure che finalmente i rossoneri si leveranno dal capoluogo, ma ricordatevi che nemmeno fra 100 anni potrete cambiare la realtà!

Sarete sempre i secondi!

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