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EDITORIALE DEL GIORNO
Vi racconto una barzelletta: il Milan controlla i media
La partita di oggi pomeriggio contro il Livorno, farà da epilogo ad una delle settimane più incredibili e paradossali degli ultimi anni di Milan.
La quarta vittoria consecutiva ottenuta contro il Catania, anziché placare le polemiche sulla figura di Clarence Seedorf le ha accentuate, rendendo sgradevoli e incomprensibili i processi all’olandese scatenati sulla stragrande maggioranza dei media. Perché mai dovrebbe essere in dubbio ora che la quadratura del cerchio è stata faticosamente trovata? Perché mai il suo predecessore non ha mai subito l’onta di un trattamento mediatico così bizzarro e pretestuoso? Perché mai proprio Montolivo e Abate -due che non passeranno alla storia per essere dei cuor di leone- avrebbero messo in atto una delegittimazione contro un’istituzione dell’ultimo ventennio di calcio? Dalla storia delle uova al tegamino in poi, vale davvero tutto. Fu quello lo spartiacque che fece capire che contro Seedorf c’era qualcosa di strano, innaturale, forse a causa di antipatie personali, chi lo sa. A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca, ma noi non vogliamo credere che sia questo il caso, e allora da ingenui (o semplicemente non maliziosi) non crediamo ad una delegittimazione che nasce da dentro, altrimenti non si spiegherebbero le voci di una congiura contro Seedorf messe in giro dagli stessi media che sono “accusati” di essere in combutta con chi avrebbe scatenato quest’ipotetica congiura.
Fatto sta che Clarence non molla, e con lui quasi tutti i tifosi rossoneri, i quali hanno fatto quadrato intorno all’ex Botafogo con grande senso di responsabilità e appartenenza. Perché questa insulsa e inusuale battaglia mediatica non ha fatto altro che unire e rafforzare i milanisti, che ultimamente si erano spaccati in fazioni e fazioncine. I tifosi non sono coglioni, sanno riconoscere bene una cosa che ha senso di esistere da una campata in aria. E allora possiamo urlarlo: se questo vociare simile ad un ronzio fastidioso, può servire per unire anziché distruggere ben venga. A chi pensa ancora che in Italia la stampa sia prona e genuflessa di fronte al Milan, dico solo di riguardarsi il trattamento riservatoci in queste ultime settimane. Ma d’altronde quando nel maggior quotidiano nazionale, tra gli azionisti di riferimento troviamo Agnelli, Moratti e Della Valle, perché si dovrebbe destabilizzare il Milan? Ma va, figurati, siamo solo i soliti arrampicatori di specchi che vedono scheletri ovunque. Perché il secondo quotidiano sportivo nazionale riesce a far passare il messaggio che la partecipazione alla Champions di quest’anno ci sia stata regalata? Ricordo male, o a Firenze, nello scontro che stava per chiudere tutti i giochi con circa due mesi d’anticipo, Tagliavento fece di tutto per danneggiare il Milan (riuscendoci tra l’altro)? Ma va, ricorderò male io. Sicuramente. Perché il terzo quotidiano sportivo nazionale si permette di titolare a tutta pagina “Galliani mettila sul cellulare”? Avete mai visto una simile mancanza di rispetto nei confronti di un dirigente sportivo sulle stesse testate? Ma va, siamo noi che non cogliamo l’ironia. Al netto di tutto ciò, c’è chi ancora crede che il Milan manipoli a proprio piacimento tutto, media compresi. Intelligentoni insomma. Beh, dopo questa settimana comunque, le idee più chiare in merito a quest’argomento ce le avete sicuramente.
In attesa di trovare risposta a tutte le domande presenti in questo editoriale, vi auguro una felice Pasqua. Sperando che la nostra ingenuità ci abbia visto lungo…
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