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EDITORIALE DEL GIORNO
Buon anno, lasciamo volentieri il 2014 agli archivi
Buon Anno, Cari Lettori!
Buon Anno a Tutti gli Sportivi Veri, a Quelli che amano il gioco più bello del mondo e che sanno ancora emozionarsi ..rincorrendo un pallone. Ben consapevoli che dietro quella “sfera” vi è tutto un mondo di emozioni e di sentimenti, talora puri e genuini, che vanno rispettati prima ancora di essere analizzati. E che, purtroppo, spesso vengono violentati da qualche stupido teppista ovvero da qualche imbecille disonesto, che getta ingiusto discredito, coi suoi comportamenti inqualificabili, sulla purezza, appunto, di chi ama il calcio ed i suoi idoli.
Se ne è andato il 2014, che lasciamo ben volentieri agli archivi.
Un anno difficile sotto tutti i punti di vista e che la sponda rossonera ricorderà come quello dei tre allenatori (si è iniziato quasi subito con il drammatico esonero di Max Allegri in una gelida notte di Reggio Emilia dopo il capitombolo col Sassuolo, per continuare con Clarence Seedorf, che non ha mai legato con l’ambiente e che è stato “arbitro del suo destino”, per finire con l’”incoronazione” di Pippo Inzaghi, che fin qui ha fatto bene), della Società che ha ben mantenuto il dualismo tra le spiccate personalità della dottoressa Barbara e di Galliani (alla faccia di chi prevedeva rotture!) e che ha sempre mantenuto secondo l’eccellente tradizione, un ottimo profilo mediatico, palesando una comunicazione attenta, fedele e sensibile (ottimi addetti stampa).
Al tempo stesso, una Società che è consapevole di dover invertire la rotta per ritornare ai fasti di un tempo, oggi obiettivamente lontanissimi.
Ma non deve disperare!
Buon Anno, quindi, al Popolo Rossonero che, dopo un’annata sostanzialmente mediocre, è sugli scudi dopo le ultime tre partite dell’anno solare 2014.
In effetti, dopo la vittoria con il Napoli, qualcuno aveva supposto ad un caso o meglio ad una mera partita sbagliata dei Partenopei. Nessun merito veniva dato al Milan, che, invece col “punto capitale” natalizio in quel di Roma, aveva corroborato la naturale tendenza alla crescita, consolidatasi poi definitivamente con la bella vittoria contro i campioni d’Europa e del Mondo del Real Madrid, in quel di Dubai.
Si, è vero, sarà stata pure un’amichevole, una scampagnata fuori porta, ma, Vivaddio,il modo autorevole con cui la squadra di Inzaghi ha tenuto il campo e dominato per lunghi tratti i più tecnici Madridisti fa quanto meno ben sperare, se non proprio sognare. Rimanendo coi piedi per terra (è doveroso), va detto che la squadra incomincia a ritrovarsi.
A partire dal reparto difensivo, ove accanto ad un Mexes divenuto insostituibile, si sta ripresentando Alex, giocatore fondamentale nel saper guidare il reparto, specialmente nel posizionarlo in determinati frangenti ed in occasione dei calci piazzati (era assente in tutte e sei le occasioni in cui il Milan ha incassato gol su calci da fermo!); tanto che si può attendere con calma il ritorno dall’infortunio di Rami, come si può sempre fare affidamento su un tonico Zapata. Paradossalmente, i centrali difensivi abbondano e danno sicurezza dopo che nell’ultimo biennio quella zona della difesa ha costituito“il tallone d’Achille” non solo del reparto ma della squadra intera, mai sentitasi garantita con le spalle coperte dallo “scacchiere” difensivo.
Una squadra, quella Rossonera, che palesa, poi, a centrocampo,un gioco di buona fattura. E che non disdegna la duttilità, passando da un 4-3-3 ad un 4-5-1 a seconda del frangente dell’incontro e dagli avversari che ha dinanzi. Un reparto, quello centrale, che ha tratto beneficio enorme, anche in termini di personalità, dal ritorno di Montolivo e che con un innesto importante e “dai piedi buoni”, magari al mercato che si apre ufficialmente il 5 gennaio prossimo, potrebbe competere con i reparti delle altre squadre accreditate alla lotta per il terzo posto. In effetti, il Milan dispone di centrocampisti talmente duttili in grado di ricoprire più ruoli anche nel contesto di una stessa partita e, soprattutto, in grado di fare bene le “due fasi” con assoluta autorevolezza. Una ciliegina sulla torta sarebbe, cumulata al recente ritorno di Montolivo, appunto, l’acquisto di un campione in grado di dare i tempi alla squadra, di fare, al tempo stesso, da un lato il “metronomo” e, dall’altro, di ispirare l’ultimo passaggio, mettendo dinanzi alla porta gli attaccanti.
L’attacco, dopo la delusione Torres, ceduto all’Atletico (complimenti all’operazione, meravigliosa, operata da Galliani!), sarà ben rafforzato da Alessio Cerci, che accogliamo a braccia aperte, consapevoli che la cura Inzaghi lo rilancerà ai noti suoi livelli di alcuni mesi fa, quando impazzava con il Glorioso Toro.
E aspettiamo fiduciosi qualche altra “diavoleria” di Galliani, magari in corso di sfoltimento della rosa….
In buona sostanza, con un paio di buoni ritocchi, la squadra, che recentemente ha acquisito notevole “autostima”, potrà essere competitiva.
Non certo per il titolo, ma per il terzo posto.
Agognato da tanti e sognato da noi.
Chissà se alla fine, in un dolce pomeriggio di maggio….
Non resta che attendere.
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