Impossibile dare un senso a questo Milan

Paolo Vinci

Cari Lettori Rossoneri,

Vi confesso che è molto difficile raccogliere le idee e cercare di dare un senso a quello che è stato Milan – Empoli, anticipo di mezzogiorno di una triste e grigia domenica milanese di pieno inverno per la ventitreesima giornata di campionato, la quarta di ritorno.

E’ obiettivamente molto difficile cercare di trovare un senso, “perché un senso non c’è”, a questo assurdo 2015 rossonero, nel quale, a partire dall’incontro dell’Epifania con il Sassuolo ed attraverso il vergognoso pareggio col Torino, lo squallore della partita casalinga con l’Atalanta, la pesante sconfitta dell’Olimpico con la Lazio, la successiva grave eliminazione nell’incontro casalingo con la stessa Lazio e, dopo una vittoria sofferta con un Parma all’apice del disastro ed una sconfitta con l’onore delle armi a Torino con la Juventus (dalle tante polemiche settimanali, che hanno coinvolto tutti ed hanno permesso anche a qualche noto imbecille di alzare, come fa solitamente, i toni della maleducazione umana nel corso di una simpatica trasmissione televisiva!), inanella una prestazione che sarebbe semplicistico definire raccapricciante,  melius imbarazzante contro un Empoli, stupendamente schierato da quell’ottimo allenatore che è Sarri. Un Empoli che sovrasta il Milan in ogni zolla del rettangolo erboso e che gli impartisce una lezione di calcio, sia nelle due fasi di gioco sia soprattutto nell’attaccare gli spazi tra le linee, con un Valdifiori eccezionale e con ottimi giocatori, tra i quali non può non annoverarsi il mezzo-rossonero Verdi.

Ma, consentitemi, è ancora molto più difficile analizzare il commento di uno spaesato Pippo Inzaghi, al termine della partita, con una esilarante risposta data proprio al sottoscritto in conferenza: “non pensavamo certo di impedire ad una squadra forte come l’Empoli di dominare il gioco!” 

Stucchevole!

Cosa rimane del Grande Milan che, nella Scala del Calcio, non ha mai consentito (solo di un paio d’anni fa è l’esempio di un Barcellona, all’apice del suo splendore, sconfitto clamorosamente da un Milan non eccezionale, peraltro privo di alcuni giocatori importanti) a chiunque, nella sua storia, di essere clamorosamente messo sotto, almeno in partenza?!

Cosa rimane dell’autostima di una squadra che, tutto sommato, è la più titolata al mondo?!

Sulla partita odierna vi è poco da dire.

Vorrà dire che se domenica, nell’incontro casalingo col Cesena, si dovesse concedere il bis della stucchevole prestazione odierna, ci sarebbe la scusa pronta:”il Cesena viene dal pareggio con la Juventus”?

L’Empoli ha dominato l’incontro dall’inizio alla fine, contro una squadra rossonera mai in grado non solo di invertire l’inerzia della sfida, ma addirittura di impensierire seriamente la difesa toscana. E’ stato solo per un “accidente”, che, sul finire della prima frazione di gioco, per la prima ed unica volta nella partita, è stato offerto un pallone decente a Destro (da Bonaventura), che, da rapace dell’area di rigore quale è, non si è tirato indietro e ha segnato un bel gol, da centravanti di razza. Portando immeritatamente il Milan in vantaggio al termine della prima frazione che aveva visto l’Empoli macinare una grandissima mole di gioco, non finalizzata dai suoi “deboli” attaccanti (se Sarri disponesse di un centravanti d’area giovane e di valore, l’Empoli avrebbe almeno dieci punti in più in classifica!).

Questo modesto ed impaurito Milan (Sarri, in conferenza stampa postpartita, ha colto la paura che attanaglia i giocatori rossoneri…e non è il solo ad essersi reso conto di ciò!) non è stato capace neanche di prendere animo dal vantaggio e, nel secondo tempo, dopo tre minuti iniziali nel corso dei quali ha imbastito due tentativi d’attacco, comunque fini a se stessi, ha continuato a subire il gran gioco dell’Empoli, che meritatamente ha pareggiato, per poi continuare a dominare fino in fondo, sfiorando il gol della vittoria in un’azione che ha prodotto la giusta espulsione di Diego Lopez, uscito fuori dalla propria area e costretto a deviare con le mani un pericoloso tiro di Tavano destinato in porta (l’azione empolese era nata da un suo grossolano rinvio).

Il Milan finiva in otto, per il coevo infortunio di Paletta e Bonaventura.

Per fortuna che mancavano pochissimi minuti al termine della gara e che l’Empoli denotava la sua solita mancanza di cattiveria agonistica. Altrimenti, sarebbe maturata l’ennesima sconfitta casalinga.

La situazione di sconforto dei Veri tifosi Milanisti,  basiti nel vedere la squadra non più capace di imporre il proprio gioco, è alle stelle.

Ed ora?

E’ difficile sperare in un miracolo.

L’Europa è andata via, forse definitivamente, per il secondo anno consecutivo, mai accaduto in questo secolo.

La squadra è impaurita, sembra un fuscello che al primo venticello si spezza, dall’equilibrio modesto e soprattutto priva di un gioco. Lascia l’iniziativa agli avversari. Sempre.

Se valutiamo anche il modestissimo, mediocre campionato italiano ed il livellamento sul basso dei valori, possiamo trarre conseguenze ancora più negative.

Mala tempora currunt, dicevano i Latini in circostanze simili.

Sinceramente, siamo sconfortati.

Speriamo che qualcuno abbia una “illuminazione sulla via di Milanello”!

Un abbraccio, Grandissimi Tifosi Rossoneri.

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