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EDITORIALE DEL GIORNO
Le due Maglie
Vedendo la bella prova della Nazionale al mondiale brasiliano, compreso il decisivo gol di Balotelli, mi son chiesto dove sia l’inghippo.
Non voglio parlare di mercato, se sia giusto o no vendere Mario, se convenga liberarsi di un giocatore di talento, magari non cristallino ma largamente al di sopra della media, con carisma e fama internazionale ma con un carattere ed atteggiamenti non sempre avveduti. Ma la diversità di rendimento e di atteggiamento si nota eccome. Pur non essendo stata la sua miglior partita, il centravanti rossonero, in questo caso Azzurro, si è mosso con applicazione e calma sfruttando bene le poche palle ricevute. E sembrato concentrato e volenteroso come quando, solo un anno fa, è ritornato a San Siro ma con la maglia migliore. La felicità nel festeggiare, come dovrebbe sempre essere, dopo il colpo di testa risolutivo s’era vista solo nelle prime partite nel Milan. Insomma mi domando se sia il suo modo di mettersi a disposizione della squadra o i temi tattici proposti da Prandelli che lo aiutano. Gli azzurri giocano corti e compatti e con dei centrocampisti che tendono ad inserirsi, tranne Pirlo che crea giocate e detta i tempi, come nella Juve. Ma la calma espressa dal Super Mario, la tranquillità con cui ha aspettato la sua occasione, quasi come fosse inesorabile che arrivasse, testimoniano di un bel lavoro psicologico fatto dal Ct. Ma dobbiamo ricordarci che ultimamente altri nostri giocatori sembrano rigenerati dalla Nazionale. Lo sfortunato Montolivo, spesso ha fornito prove convincenti, diverse nella tattica e nel ritmo, da quelle dello stesso periodo tra i rossoneri come un novello Gerrard. Darmian, milanista in pectore e per nascita, sta strabiliando la critica calcistica. Abate l’anno scorso addirittura ha segnato, di sinistro per di più! Aspettando De Sciglio che finora ha fatto sempre bene sia in azzurro che nel Milan a parte gli infortuni un po’ troppo frequenti, c’è da domandarsi se l’errore non sia nel manico. In rossonero tutti questi giocatori, per un motivo o per l’altro, non hanno reso al massimo o con continuità. Forse Balotelli di ritorno dal City, ha coperto col suo fisico e con le sue giocate almeno nei primi mesi, una carenza tattica che non ha fatto esprimere la squadra, ed i singoli di conseguenza, al meglio. Nè Allegri, né Seedorf hanno dato un gioco brillante, se non a tratti, pur avendo fatto nella seconda parte degli ultimi due campionati, rispettivamente 42 e 35 punti dignitosi ma non sufficienti per primeggiare. Date le attenuanti del caso a Seedorf alla prima esperienza ed incolpevole per l’andata del campionato che poi ha dovuto gestire, cerchiamo di guardare avanti. Finché il mercato non mi confuterà, penso ai giocatori che ho citato come ad effettivi del Milan anche per l’anno prossimo (per Darmian me l’auspico). Spero quindi che Inzaghi trovi la chiave, la via per far rendere al massimo i nostri sia in rossonero che in Nazionale proprio come faceva lui, sempre concentrato e volenteroso quale fosse la partita o la competizione a cui partecipasse. Naturalmente, speriamo adesso di trovare conferme e continuità nelle prossime gare dell’Italia al Mondiale il più a lungo possibile. Si può dire forza Azzurri, almeno finché non torna il Milan!
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