Milan: Non c’è limite alla vergogna

acm_Inzaghi

Come siamo caduti in basso! Ancora una opportunità gettata al vento, ancora (purtroppo) l’ennesima performance dal sapore amaro.

Stavolta ad uscire indenne da San Siro è l’Empoli di mister Sarri, una squadra tutt’altro che austera e autoritaria sotto il profilo del talento e della abilità pedatoria ma assai ben messa in campo, concentrata, disinvolta e non certo incline all’arrendevolezza. Ovvio che per questo Milan provare a superare, oggi, ogni tipo di ostacolo è letteralmente un’impresa, ma pensare di dover uscire dal proprio stadio dove spesso è volentieri è stata scritta la Storia, passata e recente della società rossonera, sotto un diluvio di fischi da parte di una curva Sud inviperita e frustrata da tanta pochezza, non fa certo bene. Ma tant’è…

Insomma, non c’è davvero limite alla vergogna. E allora perché, vien da chiedersi, continuare a rimediare, senza soluzione di continuità, pessime figure  sapendo perfettamente che questa squadra non può – per questioni meramente calcistiche (sia tecniche che tattiche…) – permettersi traguardi che in altri tempi e con altri interpreti, era imperativo raggiungere? Dunque, non sarebbe il caso di sollevare, prima che le cose precipitino in un baratro senza fine, un allenatore inetto e assolutamente incapace, che da oltre sei mesi sulla panchina del Milan, non è stato in grado di dare uno straccio di gioco a Montolivo e compagni? Direi proprio che sia giunto il “momento della svolta”, perché quella panca su cui poggia le terga il buon Pippo, è divenuta assai bollente e dunque del tutto impraticabile. Non è più possibile, infatti, pensare di andare avanti ancora con un “apprendista stregone” che ha mostrato, più e più volte, i suoi limiti e di non sapere oltretutto (e ciò è davvero grave…) “leggere” la partita per poter uscire, semmai ne fosse necessario, dalle situazioni più impervie e contorte.

Così anche contro l’Empoli – come tante altre prima d’ora – s’è rimediata un’altra figuraccia. Una brutta pagina del capitolo Milan che va in archivio senza troppo clamore ma con tanto, troppo rammarico. Non è questo il Milan che abbiamo avuto negli occhi per tanti anni, non è il “nostro Milan”. E dire che anche stavolta eravamo passati in vantaggio con il primo gol in rossonero di Mattia Destro. Invece… Invece, ancora, non riusciamo a chiudere un match assai deprimente sotto il profilo squisitamente stilistico ma che con un po’ più di carica agonistica e quel killer instinct che da troppo tempo ci fa difetto, avremmo potuto… portare a casa. L’Empoli, sia chiaro non ha affatto demeritato, anzi! Ed è giusto che, alla fine, si sia divisi equamente la posta in gioco. Però, questo Milan che continua a deludere lascia tutti con un palmo di naso e con tanti, infiniti dubbi che non si riescono, stranamente a chiarire.

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