Milan: non c’è veramente limite al peggio

Paolo Vinci

Cari Tifosi Rossoneri,

non c’è veramente limite al peggio.

La scorsa settimana, dopo l’insperata vittoria casalinga contro una scialba e lentissima Roma, ero stato uno dei pochi a non illudermi particolarmente. E non solo perché questo successo faceva seguito a tre sconfitte consecutive, figlie dirette di tre prestazioni a dir poco sconcertanti.

L’illusione Europea, il Milan che non ti aspetti, l’aveva già, da tempo, riposta nel cassetto e solo gli inguaribili ottimisti, superficiali creduloni, potevano solo mantenere, ricorrendo alla fredda matematica, un lumicino, irreale, di speranza.

La squadra si era data una scossa dopo esattamente diciannove giornate, un girone intero, di assoluta latitanza calcistica.

Qualificammo la vittoria un mero brodino.

E così è stato.

Ineluttabilmente!

Fu vittoria inutile, che poteva solo essere valorizzata se prodromica di una successiva striscia ininterrotta di vittorie fino alla 38^.

Per dare un significato comunque mediocre e non fallimentare alla stagione.

In buona sostanza si navigava tra il fallimentare ed il mediocre, con quest’ultimo aggettivo quale, ahimè… ambizioso traguardo.

Veramente messi male…Cari Tifosi Rossoneri…

Se quel successo costituisse, o meno, un freno al dilagante baratro di questa orribile annata, lo avrebbe detto la prestazione del Mapei Stadium contro il simpatico Sassuolo del Presidente dal Cuore Rossonero, Squinzi.

Ebbene, l’incontro odierno con il Sassuolo ha evidenziato tutti i limiti endemici della squadra rossonera, del suo Tecnico, dei suoi stessi giocatori.

Limiti non solo tecnici ed atletici, ma soprattutto psicologici e comportamentali.

Sotto di due gol, di cui il primo fantasma, il Milan è riuscito a recuperare per poi improvvisamente perdere il pallino del gioco e farsi mettere sotto da un Berardi scatenato, al settimo gol consecutivo nelle due partite casalinghe contro il Milan (lo scorso anno, il 12 gennaio, segnò ben quattro gol, che portarono all’amaro esonero di Mister Allegri).

Particolare non secondario: in entrambe le circostanze il Berardi aveva… nei paraggi tal sig. Daniele Bonera, autore, ogni volta che quest’anno è stato impiegato, di prestazioni sconcertanti. Anzi, dignitosamente offensive!

Caro Inzaghi, non offendere il glorioso nome del Milan, presentando giocatori come il Daniele, ex grande giocatore, bravissima Persona, una pasta di Ragazzo, ma assolutamente calciatore finito!

Si, è vero, gli vuoi bene, tutti gli vogliamo bene, gli siamo riconoscenti per quello che fino a tre anni fa ha dato alla bandiera Rossonera, ma se non è lui stesso il primo a capire che ad un certo punto occorre appendere le scarpette al classico chiodo, è bene che siano gli altri – ed il mister in primis – a farglielo capire. Proprio quelli che gli stanno vicino e che gli vogliono bene. Per evitare l’ennesima figuraccia come quella del Mapei Stadium.

E’ lo stesso discorso fatto a suo tempo per Essien e Muntari.

VivaDio, cerchiamo di essere sul pezzo e di avere un briciolo di realismo e di  carattere per evidenziare simili situazioni, con onestà intellettuale e morale. Intervenendo.

Per il bene dei Colori Rossoneri!

Poi, non lasciamoci andare ad analisi fatte di “se” e di “ma”.

Infarcite di recriminazioni e di piagnistei inutili.

E’ vero, l’arbitro è stato il peggiore in campo. Il sig. Guida ha, aiutato dai suoi pessimi sodali, convalidato un gol inesistente, non ha visto un probabile fuorigioco sul secondo gol. Fin qui sui primi due gol. Ma, per onestà, va detto che non ha visto un rigore grande quanto una casa in favore degli emiliani e forse ha bloccato, per un fuorigioco inesistente, un’azione decisiva dei padroni di casa.

Ha ammonito, con eccessivo zelo, il bravo Bonaventura, espellendolo poi troppo frettolosamente, così come allo scadere ha espulso (giustamente) Suso per un fallo cattivo ed inopportuno (i due erano stati gli unici giocatori, insieme con Poli, ad offrire una prestazione sufficiente).

La squadra ha confezionato fin qui ben 12 espulsioni.

Un po’ troppe per essere il Milan.

Anche questo denota tanto nervosismo, una certa incapacità a saper gestire, nel ventre della partita, le contingenze che emergono.

Forse i giocatori non sono ben governati. Sotto il profilo psicologico specialmente.

O forse non riescono a cambiare positivamente l’inerzia di una situazione e quindi di una partita, subendo contraccolpi che la condizionano negativamente.

Fatto sta che i pessimi risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Come sotto gli occhi di tutti è il puerile scusarli da parte del Tecnico, anche lui inadeguato, certamente inesperto.

E’ vero che non c’è limite al peggio.

Ma questa nottata dovrà pur finire!

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