Un sospiro di sollievo! Terminato il periodo delle vacche magre e la susseguente dieta ferrea cui il Milan, suo malgrado, è stato costretto e durata poco meno di un mese (3 sconfitte e 2 pareggi oltre al tonfo in coppa Italia nelle ultime cinque partite), l’undici di Filippo Inzaghi si siede ad un tavolo del ristorante parmigiano e (finalmente) s’abbuffa di culatello e prosciutto annaffiati con del buon Lambrusco frizzante.

C’è Destro e c’è Bocchetti (entrambi rivedibili), due degli ultimi nuovi arrivati, nel  Milan anti-Parma. Ma siamo alle solite, il gioco latita, si va sempre per vie orizzontali perché nessuno si fa vedere a dettare il passaggio e le verticalizzazioni sono semplice utopia. E’, dunque, un Milan che per andare a rete deve affidarsi alle iniziative dei suoi interpreti principali e ancora una volta a far la parte del leone è Jeremy Menez (ancora lui, sempre lui…!) che con la sua doppietta risveglia il Milan dal torpore e mette sigilli ad una partita ancora una volta imbarazzante contro il derelitto Parma sempre più fanalino di coda della classifica e con un piede nel baratro della retrocessione.

E’ quindi nel segno del fuoriclasse transalpino che i rossoneri interrompono una lunga serie di allarmanti stop risorgendo dalle ceneri per puntare forte sull’Europa League ultimo traguardo alla sua portata. A fronte di un primo tempo per lunghi tratti inguardabile (solo il gol su calcio di rigore, il pareggio degli ospiti e un paio di altre occasioni rossonere non adeguatamente sfruttate) fa riscontro una ripresa che non migliora affatto la situazione essenzialmente sotto il profilo del gioco e della manovra ma che fa felice lo scarso pubblico convenuto sugli spalti di San Siro con le altre due reti del successo rossonero. Ma non c’è molto da sorridere perché domenica c’è subito la Juventus, un ostacolo apparentemente insormontabile. Che dire!

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