Milan: nuovo fascino e nuovo portiere

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S’inizia. Va beh, in amichevole e a Lugano, che come estero è una truffa, come diceva Lucio Dalla. S’inizia da una vittoria rotonda però, contro una squadra che comunque si potrebbe incontrare anche in Europa League perché già qualificata ai gironi iniziali senza dover far i preliminari.

S’iniziano a vedere, intravedere anzi data la forma, le qualità dei nuovi e rivedere pregi e i difetti dei vecchi, che già si conoscevano. Di Cutrone il primo gol ufficiale, di un ragazzo della primavera cioè, quindi di una scommessa per il futuro. Di scommessa si tratta anche il lavoro che dovrà fare Vincenzo Montella per riuscire a far rinascere lo spirito che la squadra ha dimostrato lo scorso anno, in diverse occasioni. Lo spirito di squadra però non è lo spirito del Natale di Dickens, che comunque si presenta ogni anno. Il Milan in particolare ne è stato orfano per un po’ di stagioni: lo si aspettava, lo si cercava, ma non si trovava e sembrava potesse non tornare più. Pur tra gli alti e bassi nello scorso campionato invece, il gruppo si è sempre presentato coeso, tenace e convinto che si potesse ribaltare un risultato avverso, o una difficoltà tecnica. Così si son viste partite recuperate in nove, derby riacciuffati al 97’, vittorie all’ultimo minuto o ai rigori, con annessa coppettina gratificante. Tante volte squadre che avevano fatto meglio del Milan appena passato, non sono poi riuscite a mantenere lo stesso livello di gioco e la stessa unità d’intenti nella stagione successiva pur mantenendo lo stesso gruppo. Ecco perché il mister rossonero continua ad appellarsi allo spirito e al carattere che deve essere trasmesso dai reduci della rosa, in una stagione di rinnovamento e di passaggio come la prossima. Quali saranno i giocatori che avranno la responsabilità di questa trasfusione, chi si dimostrerà leader nello spogliatoio, magari anche giocando di meno, chi rimarrà tra quelli con maggior anzianità ancora non si sa. Il mercato in uscita è tutto da decifrare e probabilmente potrebbe avere anche delle difficoltà, soprattutto per quei giocatori che non avranno spazio nei propri ruoli per sovrabbondanza di reparto: le società interessate potrebbero mettersi in attesa per far abbassare i prezzi. La società dovrà essere brava e paziente ad attendere e a resistere nelle richieste per poter riequilibrare il bilancio. Bravi lo sono stati fino adesso nel far partire un mercato dinamico e vivace. Non sono tra coloro che si fanno travolgere dall’euforia di chi vede tutto rosa oggi e vedeva tutto nero ieri. Il campo darà responsi e sentenze come sempre, e forse non tutti saranno positivi. Certamente però bisogna dare merito all’attuale dirigenza di essersi mossi con energia per dare il segnale di rinnovamento che tifosi e addetti ai lavori auspicavano. L’impressione è che questo approccio volitivo abbia restituito un’immagine seducente al possibile approdo in rossonero da parte di giocatori in cerca di rilancio o di crescita. In aggiunta allo storico fascino del Milan oggi probabilmente s’intravede la possibilità di rinascita in un ambiente ambizioso, ben gestito da un tecnico equilibrato e con volontà d’investimenti futuri. Vedremo se sarà effettivamente così, ma presentarsi bene non ha mai fatto male a nessuno.

A metà giugno il Milan era senza portiere. La società quindi, volendo creare una squadra competitiva per il prossimo campionato, si è messa a sondare diversi profili. Si andava dal brasiliano, in uscita dalla Juventus, Neto a un nome decisamente più complicato come quello del polacco Szezesny di proprietà dell’Arsenal ma proveniente dalla Roma. C’era poi lo sfortunato Perin, reduce da due recenti gravi infortuni che avevano interrotto la sua ascesa tra i migliori in prospettiva. Tutti portieri di buona qualità, e di qualche amnesia come è sempre stato per un ruolo delicato ma, a volte, non decisivo. Grandi squadre hanno vinto senza avere fenomeni tra i pali. Un esempio recentissimo è l’ultima finale di Champions: tra il monumento Buffon e Navas si sa chi sia il migliore, ma chi ha alzato la coppa è stato il costaricano. Però, se non hai una squadra ultracompetitiva il portiere serve eccome, per dar sicurezza al reparto e quindi al gruppo e, nel calcio moderno, sempre più come iniziatore della manovra. Così Fassone e Mirabelli sono andati alla ricerca di un profilo di prospettiva e di valore e sono riusciti ad ingaggiare il giovane portiere più promettente sul mercato a parametro zero! Grande abilità e una bella fortuna che però si paga con un ingaggio alto e importante per un ragazzo così giovane. Ma tant’è, i rossoneri si sono assicurati un estremo difensore di sicura affidabilità e con ampi margini di crescita, che se volesse un domani cambiar casacca porterà nelle casse rossonere una cospicua plus valenza. Benvenuto nel Milan Gianluigi Donnarumma, chissà che presto non si cominci a chiamarti amichevolmente Gigio: vorrebbe dire che sei entrato nel cuore dei tifosi.

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