Milan: qualcosa non torna, non scendo da Marte!

MR_Bertone

Qui qualcosa non torna. Il Milan non vince dal 19 ottobre scorso (1-3 a Verona), i punti in 12 partite sono 18, il gioco si vede solo a sprazzi e neanche sempre.

Eppure, attorno all’universo rossonero, tira un’aria di buonismo e serenità, quasi come se i risultati, improvvisamente, non contassero più. Se fossi sceso da Marte ne sarei anche contento, il problema è che, negli ultimi anni, ho vissuto sulla Terra e ricordo perfettamente come furono trattate altre situazioni, su tutte quella di Clarence Seedorf. Mi spiace tornare ancora una volta sullo stesso argomento ma proprio non mi capacito della diversità di giudizi, da parte della stampa e dei dirigenti. I tifosi no, loro hanno capito da tempo che l’olandese ha pagato una lotta di potere persa in partenza, ponendosi come Don Chisciotte contro i famosi mulini a vento. Con lui (arrivato a gennaio in piena bufera) i punti raccolti in un girone furono 35, l’Europa League mancata per un soffio, il gioco offensivo e, in certe partite, persino piacevole (ricordate Milan-Atletico Madrid a San Siro?), tutto questo con stampa, società e parte dello spogliatoio (quella che stava in panchina) contro. Ora invece, nonostante 4 mesi abbondanti di lavoro, un mercato numericamente importante e l’assoluto appoggio di Via Aldo Rossi e Milanello, sembra quasi di aver fatto un passo indietro. Ah dimenticavo: nella scorsa stagione il 4-2-3-1 veniva presentato come il delirio d’onnipotenza di un eretico, ora invece, Galliani dixit, “potrebbe regalarci grandi soddisfazioni”. Tralascio poi la scandalosa vicenda di Mexes capitano: un sacrilegio qualche mese fa a Napoli, inutile dettaglio (nel senso che non se n’è minimamente parlato) domenica scorsa nel derby. Nulla contro Philippe, ci mancherebbe, ma se una cosa desta scandalo con uno non si capisce perché non lo faccia con l’altro. Ci tengo però a chiarire una cosa, in maniera molto netta, e per questo mi permetto di rivolgermi direttamente a te Pippo: la mia difesa di Clarence non vuole minimamente essere un attacco nei tuoi confronti. Spero anzi che tu faccia molto bene, onorando così al meglio la sua splendida storia da giocatore in maglia rossonera. E’ solo che ti vorrei un po’ più indipendente, meno “cuore, anima e San Siro pieno” e più programmatore del futuro. C’è da sbattere i pugni sulle scrivanie che contano? Fallo Pippo! Perché poi, se tra qualche tempo di ritroverai fuori dalla Champions (obiettivo peraltro indicato dalla società, non da te) la maggior parte di quelli che oggi ti onorano ti volterà le spalle. Questo non succederà con i tifosi, loro ti amano troppo (e ci mancherebbe altro!), ma tu meriti di essere apprezzato per il tuo lavoro attuale, non in quanto icona del passato. La base, checché ne dicano i soloni, non è male, ora però ci vuole il guizzo giusto, da parte tua e da parte della dirigenza. Insistere su Torres è un tuo diritto ma solo se questa è realmente una tua scelta, non se te lo impongono logica e sussurri dall’alto. Il resto vale su qualsiasi aspetto tecnico, tu sei l’allenatore, tu ci metti la faccia, tu devi avere l’ultima parola. L’ultimo allenatore del Milan (Seedorf) lo ha fatto fin troppo, quello prima ancora (Allegri) per niente. Tu puoi essere l’uomo del giusto mix, quello necessario per tornare in alto. Devi farlo ora però, perché in questo mondo tutti hanno una data di scadenza, anche i mostri sacri come te.

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