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EDITORIALE DEL GIORNO
QUESTA SQUADRA NON SA PROPRIO GIOCARE A CALCIO: LE PAGELLE DI MILAN-VERONA 2-2
MILAN-VERONA 2-2 (TONI 18′ SU RIGORE, MENEZ 41′ SU RIGORE, TACHTSIDIS 47′ AUTOGOL, NICO LOPEZ 95′)
Diego Lopez 6,5: Sui gol non ha responsabilità e risponde sempre presente quando è chiamato in causa
Bonera 6: Fa il suo; niente di più
Mexes 7: Realizza il gol del 2-1, nonostante i tabellini, e si procura il rigore che porta al pareggio.
Paletta 6: Argina abbastanza bene il suo diretto avversario: Luca Toni. Non un compito facile visto che ha segnato 11 gol in campionato.
Antonelli 5,5: Spinge meno del solito e la sua prestazione è, inevitabilmente, più incolore.
Poli 5,5: Non basta correre; nel centrocampo rossonero, in teoria, quando hai la palla nei piedi devi essere più lucido. Solo polmoni e spesso corre pure a vuoto.
Muntari 4: Causa il rigore del vantaggio veronese. Brutti interventi, sbaglia appoggi anche elementari e colleziona errori a ripetizione. Inguardabile. Perché non Van Ginkel???
Bonaventura 6: L’unico che si salva in mezzo al campo. Anche se è meno brillante del solito.
Menez 6,5: Quando ha la palla, nel bene e nel male, non è mai banale. Trasforma il rigore del pareggio e sono 13 in campionato.
Destro (dal 92′): S.V.
Pazzini 5,5: Nessuno spunto. Lo salva parzialmente il fatto che a chiunque giochi da centravanti nel Milan di quest’anno non arriva mezzo pallone buono.
Bocchetti 5 (dal 77′) : Entra nel finale e commette un errore imperdonabile che costa il pari ai rossoneri.
Cerci 5,5: Un po’ fuori dal gioco. Quando è in possesso di palla abbassa troppo la testa e, il più delle volte, diventa prevedibile.
Honda 5,5 (dal 64′): Si vede poco e sfoggia una prestazione senza nessun acuto.
All. Inzaghi 5: Ormai si rischia di diventare ripetitivi. Il Milan non sa proprio giocare a pallone, eppure lui sembra aver sparato tutte le sue cartucce. L’insufficienza sarebbe più grave se la squadra, in qualche modo, non fosse riuscita a ribaltare il risultato. Più che altro, nel 2015, i rossoneri hanno dimostrato di essere quasi incapaci di portare a casa i tre punti.
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FOTO LAPRESSE-SPADA
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