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EDITORIALE DEL GIORNO
Cosa resterà del nostro Milan?

Il 7 febbraio del 1989, il cantante pugliese Raf, fece uscire il singolo “Cosa resterà degli anni ‘80” e proprio come allora, c’è da chiedersi “Cosa resterà del nostro Milan”.
Proprio così. Dopo una stagione completamente fallimentare e dopo aver esaurito la lista dei colpevoli, il Milan pare sempre più allo stato sportivo fallimentare. Milanologhi che colpevolizzano “Tizio e Caio”, ma il risultato è uno solo: il tifoso è frustrato e soprattutto deluso. Lo scorso anno la colpa era di Pioli, l’anno prima del duo Maldini e Massara e quest’anno a chi la diamo? Leggo di pseudo esperti che mettono sul banco dei colpevoli Sérgio Conceição, altri il solito duo Theo – Leao ed altri ancora a Furlani, Ibrahimovic o Cardinale.
Personalmente, per me, la colpa risiede nella proprietà. A questo punto la domanda sorge spontanea: qual è la vera proprietà del Milan? Per quanto mi riguarda risiede nel fondo Elliott, visto che Cardinale non ha ancora restituito i soldi prestati dalla stessa Elliott per l’acquisto dei rossoneri.
Cosa ci dobbiamo aspettare quest’estate?
L’ennesima rivoluzione?
Ennesima follia sportiva?
Ennesimi slogan americani?
Ennesime foto e video di attori o grandi sportivi americani con le maglie del Milan?
Sicuramente ci saranno grandi cessioni per finanziare l’ennesimo mercato mediocre da parte di una proprietà che vuole ingrassare solamente le proprie tasche economiche e non le proprie bacheche sportive. Incasseranno magari un centinaio di milioni di Euro dalle varie cessioni e compreranno i soliti “giocatorini” da venti milioni, sperando, che fra i cinque o sei acquisti, ci sia la nuova pepita da valorizzare e rivendere al primo interessato.
Che tristezza ragazzi!
Io non sono mai stato contrario ad acquistare e rivedere, a patto che i soldi vengano reinvestiti veramente, nel senso che servano per migliorarsi! Mi spiego meglio, vendo il giocatore “X” a cento milioni, con il ricavato compro due giocatori da cinquanta e non cinque da venti. Cerco, almeno ipoteticamente, di alzare il livello. D’altronde, un fondo d’investimento, deve guadagnare!
I risultati sportivi non sono un obiettivo primario!
Quindi, finché Elliott non venderà realmente e non avrà più voce in capitolo, assisteremo sempre a lunghe agonie. Non si creerà mai un ciclo sportivo vincente ed al massimo potremo vivere una stagione positiva – vedi l’ultimo scudetto vinto – ed assisteremo al progressivo smantellamento della rosa per rimborsare gli investitori che hanno creduto nel fondo. Capite benissimo che questo ragionamento è anti sportivo. È l’opposto di quello che dovrebbe essere una visione sportiva vincente.
Concludendo, sogno una società sportivamente ambiziosa, guidata da rossoneri veri che abbiano una visione improntata al futuro.
Ricordo che il Milan è quello delle sette Champions League e non quello che punta a non avere debiti e fluttuare nella mediocrità europea.
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