Milan: i sogni di gloria sono già finiti

Paolo Vinci

Cari Tifosi Rossoneri,

già avvinghiati nel sogno verso l’Europa che conta, ammainate le bandiere ed abbandonate i sogni.

Il Fatal Sassuolo (4 vittorie su 6 gare in A col Milan e 3 su 3 al Mapei Stadium di Reggio Emilia!) riporta il Milan sulla terra, fa tornare gli spettri di una situazione psicologica carente, azzera il concetto di continuità ed allontana a ben nove lunghezze sulla pimpante Roma, rigenerata da Spalletti, il distacco per l’agognata Champions League.

In buona sostanza, un sogno frantumato.

Non è che questo Milan, obiettivamente, coltivasse certezze del raggiungimento dell’obiettivo, ma, la serie di ben nove partite senza sconfitte e la qualificazione, importantissima, alla Finale Romana di Coppa Italia contro la Juventus, raggiunta proprio in settimana con il largo successo sull’Alessandria, rendevano plausibili certe aspettative.

Ora non più!

Ammainate le bandiere, riponete i gloriosi vessilli e cercate, Cari Tifosi, di analizzare, con serenità ed obiettività la situazione della Società, della Squadra, della sua guida tecnica.

Il Milan veniva da una vittoria col Toro al termine di una prestazione non brillante né spettacolare, avendo rischiato più di qualcosa, e da una scintillante prestazione contro l’Alessandria che, comunque, era sempre una squadra di terza serie.

Purtroppo, al Milan, sceso in campo al maledetto Mapei Stadium mancavano ben tre pilastri, che rispondono al nome di Abate, Montolivo e (soprattutto) Niang, del quale ultimo si dovrà fare a meno per la restante parte del campionato. L’assenza di quest’ultimo, in grado di fare benissimo la doppia fase e di velocizzare il gioco d’attacco, è stata determinante. Anche perché Balotelli è improponibile (secondo me, definitivamente!), Boateng altrettanto e Menez è in palese ritardo di condizione.

Questo è un grosso  problema per il Milan e per Sinisa che dovrà assolutamente cercare di rilanciare Luiz Adriano se vuole dare una spalla ad uno stanchissimo Bacca.

Contro il Sassuolo, comunque, è stata tutta la squadra, eccetto Gigione Donnarumma e Luca Antonelli, a deludere, ad essere molle, mai in grado di reagire al bellissimo gol di Duncan, arrivato dopo ben 5 azioni clamorose da gol del Milan e comunque prima della mezz’ora del primo tempo, allorquando vi era una…vita per recuperare.

Ma il Milan non solo non ha reagito, ma ha addirittura smesso di giocare.

E’ questo un atteggiamento preoccupante e grave in prospettiva futura.

Le avvisaglie di simile atteggiamento psicologico si erano già viste in altri momenti del campionato, ma i recenti risultati facevano ben sperare che fosse un male superato.

Così non è stato ed il Milan si è afflosciato sotto i colpi di un Sassuolo stupendamente messo in campo da Di Francesco.

Richiesto in conferenza stampa, il Mister non ha saputo dare una risposta, dicendosi sbalordito anche lui…

Peccato.

Ancora una stagione, almeno in campionato, di seconda fascia.

Quella compattezza, capacità di sacrificio, nervi molto saldi, che solo a tratti hanno contraddistinto il Milan di Sinisa, mai comunque trascendentale e soprattutto mai capace di sprigionare un gioco effervescente e spettacolare, ma tremendamente concreto e pratico, è andata lentamente ma inesorabilmente a perdersi nel catino del Mapei Stadium. Facendo tornare, tutti, gli spettri di inizio stagione.

Soprattutto, allontanando inesorabilmente il sogno dell’Europa che conta

Buona settimana a Tutti i Tifosi, Rossoneri e Non.

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