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EDITORIALE DEL GIORNO
Occhi a San Siro, orecchie a Firenze e Parma; il Milan tenta l’improbabile
Sarà o non sarà Europa League per il Milan targato Clarence Seedorf?
Tutto è appeso ad un filo, le speranze sono veramente poche e non dipende solo dai rossoneri, ma tutto è ancora possibile.
L’ultima giornata di Serie A regala ancora delle emozioni, con l’ultimo verdetto ancora da assegnare: cinque squadre si giocano l’ultimo posto disponibile per entrare in Europa, seppur passando dai preliminari. Torino, Parma, Milan, Hellas Verona e Lazio, in rigoroso ordine di classifica, proveranno il tutto per tutto per centrare questo obiettivo.
I rossoneri non sono più padroni del proprio destino, avendo perso la gara di domenica scorsa contro l’Atalanta, quindi per approdare in Europa devono necessariamente battere un Sassuolo già salvo sperando in una sconfitta del Torino in casa della Fiorentina (difficile) e della mancata vittoria casalinga del Parma contro il già retrocesso Livorno (ancor più difficile). Impresa ardua, per non dire quasi improbabile, ma non impossibile, tutto può ancora succedere.
Pur onorando fino alla fine il campionato, la Fiorentina dopo i fatti del recente passato difficilmente farà un favore ai rossoneri: l’impegno non mancherà, ma la squadra di Montella non si dannerà l’anima per sconfiggere i granata mentre a Parma Donadoni, stando comunque attento alle insidie che arriveranno dalla sua ex formazione, cercherà di chiudere subito il discorso per non rischiare nulla negli ultimi concitati minuti di partita.
Dovesse sfumare l’aggancio all’Europa da parte dei rossoneri, nessuno si dannerà l’anima, nessuno rimarrà completamente deluso e, da una parte, non sarebbe neanche una cattiva notizia: la ricostruzione del Milan potrebbe così partire con il piede giusto, lavorando nel modo migliore in questa estate e giocando soltanto una volta alla settimana nella prossima stagione.
In ordine temporale, l’ultima squadra che ha seguito questo iter, la Juventus, ha dapprima vinto lo scudetto al primo anno per poi bissarlo nelle due stagioni successive.
Chissà mai che sia di buon auspicio. Intanto però bisogna giocare: occhi a San Siro e orecchie a Firenze e Parma per sperare, prima di dare il via alla rinascita.
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