Intelligenza Jack e voglia Pazzo

Fabio Conte

La tredicesima giornata ci ha consegnato delle certezze e qualche dubbio. Le certezze di Inzaghi lo hanno portato al suo modulo congeniale, con le tre punte di manovra ed è stato ripagato contro l’Udinese da una bella partita e due gol del suo centravanti-non-centravanti Jeremy Menez.

Già abbiamo detto dei colpi di genio del francese, aspettiamo con ansia che si finalizzino anche i numeri, a volte vellutati ma alternati a tocchi imprecisi, di Stefanino El Shaarawy, idolo dei ragazzini delle scuole calcio presenti numerosi a San Siro, ma ancora lontano dal soddisfare palati più esigenti. Pazientiamo con fiducia, ancora per un po’. I dubbi personalmente vengono dalle qualità delle squadre affrontate. Se il rammarico della mancata vittoria nel derby è cresciuto dopo aver visto le prove dei nerazzurri in Europa League e con la Roma, l’opaca prova dei friulani, in linea col calo del rendimento nelle ultime partite,  potrebbe essere conseguenza dei metodi di Stramaccioni che partì bene anche due anni fa per poi calare vistosamente. La controprova è alle porte con lo scontro diretto tra i nostri due ultimi avversari, ma soprattutto con le difficili prove che attendono i rossoneri contro Genoa, Napoli e Roma.

Entra in campo tra i cori della curva e scalpita corre, urla. Sembra di descrivere Inzaghi tenuto in panchina da Ancelotti e mandato in campo a scatenarsi. Invece è Pippo, oggi, che centellina le presenze di Gianpaolo Pazzini. Del modulo con tre punte di movimento già s’è detto: in questo momento pare garantire maggiore compattezza e migliori prestazione. Ma non sfruttare questa energia, questa voglia di segnare, questa scossa che riesce a trasmettere  il Pazzo quando entra e “morde” l’erba mi sembra un’occasione sprecata almeno come esempio a chi, più compassato, a volte sembra non dare tutto per la maglia.

Voglio scomodare qualche nome nella storia del Milan berlusconiano: Ancelotti, Albertini, Bierhoff, Pirlo, Van Bommel i primi che mi saltano in mente. Sagacia calcistica e qualità: intelligenza in una parola. Oggi rivedo queste doti, l’intelligenza in primis, in Jack Bonaventura. Quando conquista palla sai già che non la perderà, la difenderà, la smisterà nella miglior maniera possibile. A volte non si vede ma propone, aiuta, cuce. Sono quei giocatori che fanno crescere tutta la squadra, che danno la possibilità ad altri di fare le giocate geniali, i recuperi difensivi azzardati, i numeri. Oggi speriamo che oltre a Jack queste qualità si possano trovare in Van Ginkel – qualcosa s’è intravisto- e che tornino al più presto con Montolivo, l’unico fino all’anno scorso, dotato della scintilla giusta.

Scintillante era anche Barbara Berlusconi, orgogliosa dell’accordo con La Fly Emirates presentato lunedì a Casa Milan che, parole sue, fa della società rossonera una società  solida. Un accordo che deve aver vissuto anche momenti difficili, ma che fa ben sperare per il futuro, con una proprietà che sembra voler tornare ad inseguire i consueti traguardi. Tutto si evolve, ha detto Barbara, e in questa direzione sarà anche la scelta e la costruzione del nuovo stadio che non sarà più San Siro. Ci lasceremo un pezzo di cuore, grande, ma se questo vorrà dire ritornare in vetta all’Europa o stare nei paraggi per i prossimi dieci o vent’anni ce ne faremo una ragione.

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