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EDITORIALE DEL GIORNO
Alberto Cerruti (GdS): ”La vera forza di una squadra è la difesa, ed il Milan concede troppo”
Se Mario Sconcerti, nel suo editoriale del Corsera, sottolinea come il Milan sia ormai una squadra ma manchi dei solisti in grado di finalizzare le azioni, diversa la prospettiva dell’editorialista della Gazzetta dello Sport Alberto Cerruti.
Per il noto giornalista della rosea, vero che il possesso palla, se pur pregevole, da solo non basta a far vincere le partite, vero che Pazzini non è Balotelli, ma la reale lente di ingrandimento va posata sul reparto arretrato, anello debole del Milan sia con Allegri che con Seedorf:
“…Prima di ribadire i meriti dei bianconeri, bisogna sottolineare quelli del Milan, che avrebbe meritato di chiudere il primo tempo con un gol di vantaggio e non uno di svantaggio. La respinta di Bonucci sulla linea, che nega l’1-0 di Kaka, potrebbe essere la sigla iniziale della svolta, mentre la traversa di Robihno potrebbe essere la sigla finale di una gara sfortunata. ma siccome la sfortuna colpisce i più deboli, mentre la fortuna aiuta i più forti, il Milan deve accettare l’amara realtà che nel suo casa fa rima con inferiorità. Si sapeva della differenza di valori in mezzo al campo, perchè anche senza lo squalificato Vidal il trio Pogba-Pirlo-Marchisio garantiva più qualità della coppia Montolivo-De Jong con l’aiuto del jolly Poli, il più penalizzato di una serata maledetta, uscito in barella. Ma la vera differenza stavolta arriva dall’attacco, dove non basta il coraggio di Pazzini per far passare in secondo piano l’assenza dell’infortunato Balotelli. Tevez, che due anni fa era già del Milan se Berlusconi avesse ascoltato Galliani, partecipa all’azione della prima rete di Llorente e poi firma quella del raddoppio, che gli vale il titolo di capocannoniere, perchè nel calcio non basta avere la maggioranza del possesso palla, o delle occasioni da gol, se poi la palla non la butti dentro. Senza contare la forza delle difese, perchè con Allegri e con Seedorf il Milan concede sempre troppo dietro, come dimostrano i 37 gol subiti in una classifica da decima squadra…L’Europa, per il Milan, rimane un miraggio…”.
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