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EDITORIALE DEL GIORNO
El Shaarawy unica nota lieta in un Milan che non vince più
Si è trattato di aver pazienza, davvero tanta, ma alla fine El Shaarawy è tornato al gol, 622 giorni dall’ultimo in Serie A.
Ieri sera è stato bello rivedere il Faraone che aveva conquistato i tifosi rossoneri, con le sue fughe in velocità sulla sinistra per poi rientrare sul destro, la sua firma più autentica. Bene lui, meno bene però i suoi compagni…
Menez, specie contro il Palermo ma anche ieri sera a Genova, fatica un po’ a passare il pallone, sbaglia qualcosa di troppo innervosendosi e vanifica troppe azioni, ma è Honda che sembra aver esaurito l’effetto della pozione magica dopo le prime giornate davvero esaltanti.
Questo è un Milan che necessita che tutto giri bene se vuole riprendere a fare bottino pieno: se messo (volutamente) dagli avversari nelle condizioni di dover costruire, mostra inesorabilmente i suoi limiti. Buona organizzazione di base nelle ripartenza veloci e poco altro. Se poi non concretizza le azioni che costruisce, il rischio di subire almeno una rete è sempre alto. Ecco perché El Shaarawy a parte, nonostante il punto strappato a questa Sampdoria quasi implacabile tra le mura di casa, non ci sono molte ragioni per cui gioire e star tranquilli.
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