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EDITORIALE DEL GIORNO
Milan, Roma superiore ed ora il derby per ripartire
Continua sempre incisiva e determinata la caccia della Roma alla Juventus mentre il Milan, dopo cinque successi consecutivi, si vede costretto a fermare la corsa verso l’Europa League dalla battuta d’arresto nel face-to-face dell’Olimpico contro i giallorossi capitolini.
Decisamente meglio l’approccio alla partita del Milan rispetto ad una Roma che, ormai (forse) inconsciamente consapevole di lottare – come don Chisciotte – contro i mulini a vento, pare apparentemente accontentarsi di una seconda posizione in classifica che già gli garantisce l’acceso sicuro e immediato alla prossima Champions League. Traccheggia la “Magica” mentre i rossoneri tentano di approfittare del momento di poca lucidità di Totti e soci per farsi vedere dalle parti di De Sanctis ma senza pungere. Così si va avanti per circa una ventina di minuti poi, i giallorossi, spinti dal loro pubblico e da un Garcia fino a quel momento molto arrabbiato, prendono decisamente in mano le operazioni in campo e per il Milan cominciano i guai. A suonare la carica non è, come nelle previsioni, il “Capitano”, bensì i suoi luogotenenti di campo Lijaic e Pjanic che alzano il baricentro della squadra e – con l’appoggio incondizionato di Nainggolan e sulle fasce con le incursioni di Dodò e Maicon – innescano i compagni costringendo la retroguardia ospite a fare gli straordinari.
Assai poco edificanti, anzi riprovevoli, i cori continuativi e instancabili, all’indirizzo di Balotelli (anche nel momento della sostituazione con Pazzini) che pure Rudi Garcia stigmatizza facendo capire, con atteggiamenti plateali nei confronti della curva, di non gradire. Se la Roma non è riuscita, almeno per una quarantina di minuti, ad affondare i colpi lo si deve essezialmente alla bontà e alla stabilità del pacchetto arretrato rossonero che, imperniato sulle qualità di un Rami davvero superbo, non lascia grandi spazi alle iniziative manovrate dei padroni di casa. Ci vuole così una iniziativa singola di Miralem Pjanic, quasi in chiusura di frazione, per garantire, alla Roma, il gol scacciapensieri: strepitoso, il bosniaco parte il slalom tra le maglie rossonere per poi presentarsi solo dinanzi ad Abbiati e batterlo con un piattone nell’angolo sinistro dove il portiere milanista non può proprio arrivare. Giusto così! E’ una Roma che al fischio del signor Tagliavento, torna negli spogliatoi col vantaggio seppur minimo ma mostrando di essere assolutamente degna della posizione in graduatoria che con grandi prestazioni si è conquistata mentre il Milan fa quello che può ma, dalla cintola in sù, c’è, per Seedorf, da rivedere non poche cose perchè Honda, Kakà, Balotelli e Taarabt non si sono sostanzialmente mai visti.
Ad inizio ripresa nulla muta nei rispettivi organici. E’ ancora il Milan, nei primi minuti, a fare la partita e ad approcciare meglio la gara con un paio di occasioni capitate, ma non capitalizzate, sui piedi di Montolivo e Taarabt. Ma anche la Roma è pericolosa ancora con Pjanic che però trova Abbiati pronto alla respinta. La partita è bella e anche appassionante. I giallorossi le provano davvero tutte per chiudere definitivamente le ostilità ma il Milan, rintanato dagli attacchi capitolini nella propria trequarti, alza le barricate ma nulla può al 65′ quando una fucilata di Totti (molto cresciuto nel corso della partita) è respinta da Abbiati proprio sui piedi di Gervinho che senza troppo scomporsi, l’appoggia in rete. Il Milan è sotto col doppio svantaggio ma qualcuno in tribuna probabilmente se la prende a ridere. Sconcertante…! I rossoneri sono però vivi e anche alquanto vivaci. Ci provano gli uomini di Seedorf a tornare in partita ma sbattono regolarmente – e irrimediabilmente – contro la retroguardia meno battuta del campionato. Non c’è nulla da fare: finisce tra gli applausi della curva giallorossa ai propri ragazzi; per il Milan invece, una serata da dimenticare. Ora i rossoneri devono solo sperare nelle disavverture altrui. Quindi il derby… Da qui si può ricominciare a correre.
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FOTO ZIMBIO.COM
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