Qualcuno fermi questo strazio, per cortesia!  Non è più possibile, infatti, assistere a prestazioni così disastrose, tanto amorfe, assolutamente inutili.

Questo non è il Milan, il nostro Milan, quello che ci ha fatto vivere momenti esaltanti anche in situazioni di oggettiva difficoltà. In un modo o nell’altro, è bene ricordarlo, la luce in fondo al tunnel era sempre visibile, si aveva costantemente la sensazione di uscire dalle secche da un momento all’altro. Bastava un nonnulla…! Ora, invece, tutto appare assai più complicato, tutto sembra di difficile (se non impossibile) soluzione.

Ed è ciò – dopo le disastrose prestazioni di Udine e a Milano col Genoa – che si è visto anche al San Paolo contro il Napoli. Un monologo, quello dei partenopei che, almeno nel primo tempo non ha (fortunatamente) sortito effetto alcuno soprattutto per l’ennesima partita straordinaria di un  Diego Lopez superstar che dopo appena un minuto di gara si è  superato ipnotizzando Higuain dagli undici metri (fallo di De Sciglio – espulso – su Hamsik), poi protagonista di altri determinanti interventi. Ma non può essere sempre l’estremo difensore rossonero il protagonista di giornata, ci vuole ben altro, serve l’impegno di tutti anche se stavolta il reparto arretrato milanista non ha sfigurato come in altre occasioni.

Si riparte nella ripresa con il Napoli ancora in propensione offensiva e il Milan in sofferenza, totale e continuativa: Honda sulla linea dei terzini, Bonaventura a dar man forte al centrocampo mentre Destro (impalpabile e improduttivo lì davanti) non ha modo di recitare una parte importante sul palcoscenico napoletano. D’accordo, si può capire l’inferiorità numerica ma non riuscire neppure a mettere insieme un’azione per far vedere che in campo c’è anche il Milan, è davvero deprimente. L’assedio per oltre un’ora al fortino rossonero costa parecchio alla banda-Inzaghi che, a metà secondo tempo in cinque minuti capitola per ben tre volte causa i gol di Hamsik, del “Pipita” Higuain e di  Manolo Gabbiadini. Un disastro… Dunque, ancora una sconfitta, l’ennesima. Ma è proprio impossibile fermare questo scempio?

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