Intervistato in esclusiva da Voetbal International, Jaap Stam, sfoga tutta la sua rabbia raccontando la sua verità sul mancato ritorno al Milan la passata stagione con Seedorf.
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Intervistato in esclusiva da Voetbal International, Jaap Stam, sfoga tutta la sua rabbia raccontando la sua verità sul mancato ritorno al Milan la passata stagione con Seedorf.
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Mentre Louis Van Gaal, C.t. della Nazionale olandese, diramerà l’elenco dei 23 orange per il Brasile, il prossimo 2 Giugno, il nostro Nigel De Jong dichiara: “Rispetto a quattro anni fa, al Mondiale in Sudafrica e alla Finale con la Spagna, sono diventato più maturo, ho quattro anni di esperienza a livello internazionale in più. La Coppa del Mondo? La Coppa più bella, anche più affascinante della Champions League”.
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Un’altra insidia nel possibile trasferimento di Jaap Stam al Milan.
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“In questo momento credo che la Juventus abbia qualcosa in più rispetto al Milan. I bianconeri vivono un buon momento di forma e arrivano al confronto di ‘San Siro’ più preparati rispetto ai rossoneri. La storia di questo confronto racconta di partite incredibili, ma al momento penso che la formazione di Conte sia più preparata di quella di Seedorf“. Questa la fotografia di Milan-Juventus da parte di Sergio Claudio Do Santos, pcomunemente noto come Serginho, ex esterno dei rossoneri che, ai microfoni di Calciomercato.it, analizza uno dei due posticipi serali del ventiseiesimo turno di campionato.
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Durante la campagna acquisti della prossima estate, il Milan rafforzerà sicuramente il cuore della difesa.
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Secondo quanto riferisce Il Giorno, a firma di Luca Guazzoni, Edgar Davids si sarebbe dimesso da tecnico dal Barnet, club di Londra che milita nella Football League Two.
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Tanto tuonò che piovve. L’esonero più annunciato e sbandierato della storia del calcio è finalmente arrivato ieri. Dico finalmente perchè, detto tra noi, non era bello vedere una brava persona come Allegri sempre sul filo del rasoio, trattato a pesci in faccia da una dirigenza che di chiaro ormai ha solo i canali sul digitale terrestre. Massimiliano Allegri è stato un dead men walking sin dal primo momento, ovverosia da quando Berlusconi si è lasciato convincere da Galliani a farlo diventare l’allenatore del Milan, senza in realtà esserlo per davvero. Da allora un percorso fatto di frasi dette e poi smentite, di “no el capisse un casso” sbandierati ai quattro venti e fatti passare per battute, quando poi battute non lo erano. Allegri ha deglutito sempre, mandato giù tutto quanto, ma non si è mai dimesso e proprio quello è stato il peccato più grande. La dimissione intesa non come fallimento, ma come ammissione che quella specie di mobbing perpetrato dal proprietario nei suoi confronti fosse un qualcosa di sostanzialmente inaccettabile.
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