Obiettivo Europa League difficile ma non impossibile!

MR_Bertone

Obiettivo Europa League. Difficile, anzi difficilissimo da centrare, eppure non più così impossibile come qualche settimana fa. A dire il vero il merito, più che delle vittorie con Cagliari e Palermo, è del clamoroso crollo del Napoli (2 punti in 5 partite!), oltre che di una finale di Coppa Italia che, con ogni probabilità, renderà utile anche il sesto posto.

Fatto sta che il Milan è tornato in corsa: 6 punti (quelli che lo separano dalla squadra di Benitez) con 9 gare a disposizione rendono obbligatorio crederci. Attenzione però a non illudersi, la missione, come detto in precedenza, resta complicatissima. Una rimonta del genere sarebbe possibile solo con un deciso cambio di passo, un accelerata sullo stile di quanto fatto da Seedorf un anno fa. Difficile pensare che questo possa accadere, sia per una questione di logica (la squadra ha sempre stentato, perché ora dovrebbe svoltare?) che per una di calendario. Sampdoria, Inter, Napoli, Roma e Torino: eccoli alcuni degli avversari delle prossime 9. Tutti scontri diretti, da vincere per tentare la scalata alla classifica. All’andata un Milan decisamente più in condizione riuscì a battere solo il Napoli, con le altre invece furono solo pareggi. Ecco, ora questi risultati (peraltro accolti con ottimismo un girone fa) non servirebbero a niente, salvo clamorosi tonfi delle contendenti. Messa così non c’è molto da aver fiducia, eppure la questione si può anche ribaltare, a seconda dei punti di vista. Anche le altre infatti avranno numerosi incroci: la Fiorentina (Napoli e Juventus), la Sampdoria (Milan, Napoli, Juventus e Lazio), il Napoli (Fiorentina, Sampdoria, Milan, Juventus e Lazio) e il Torino (Roma, Juventus e Milan). Con tanti punti in palio può ancora succedere di tutto, a patto che i rossoneri li sfruttino a proprio favore. In questo senso la partita di domenica con la Samp appare davvero come fondamentale. Questione di classifica certo, ma anche di morale: perché dopo essersi rialzati contro avversari morbidi come Cagliari (quasi retrocesso) e Palermo (non vince dal 14 febbraio), un successo più “tosto” avrebbe un valore enorme. Ma al di là dei valori tecnici quello che conterà davvero sarà la mentalità. Un anno fa infatti, a rimonta quasi completata, il Milan perse a Bergamo la partita decisiva. L’allora squadra di Seedorf, dopo essere passata in vantaggio, si fece sorpassare da un’Atalanta già salva e senza obiettivi, quasi l’Europa League (dal terzo turno preliminare) fosse un fastidio. Ebbene la sconfitta, allora considerata quasi salutare (niente preparazione anticipata, tournee annullate e, soprattutto, motivo “valido” per esonerare Clarence) si rivelò un grosso errore. Speriamo che la società abbia imparato e che la corsa, questa volta, venga affrontata con la dovuta serietà.

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