-
EDITORIALE DEL GIORNO
Milan esterofilo? Ma anche no!
Esterofilia tout court? Ma anche no… Se è possibile… Perché, se si vuol rinnovare una squadra – e per il Milan è una urgenza da non sottovalutare -, non si può guardare, una volta tanto o finalmente, anche ai baldi giovanotti di casa nostra? E’ proprio così imperativo gettare gli occhi solo sull’estero? No, non è certamente imperativo, anzi…
Ci vuole però maggiore coraggio da parte di tutti, dirigenti di calcio e istituzioni, nel mettere sul piatto della bilancia anche qualche prodotto “locale” – anziché esporlo a rischiose e insulse “prove” per poi mai più ripresentarlo spedendolo, a farsi le ossa, in società satellite -, giovanotti di belle speranze che possano essere il futuro del nostro football anche in chiave nazionale. Al proposito, vien da chiedersi che fine hanno fatto Federazione e Lega su questo argomento? Perché non estrapolano dai loro poco produttivi e arzigogolati encefali, qualche lungimirante ideuzza per salvare capra e cavoli?
Guardare all’estero certo è importante, ma soltanto e semplicemente se è per mettere le mani su campioni o fuoriclasse di assoluta e conclamata garanzia. Giocatori di valore che possono fare la differenza, ce ne sono anche da noi, dunque inutile e (magari) pure dannoso uscire dai nostri confini per andare ad acquisire personaggi (solo) da copertina o costosissime “stelline” senza pedigree. Una politica diversa, maggiormente “indigena” potrebbe anche essere non risolutiva ma certamente benefica per abbassare, in primis stratosferici monte ingaggi, calmierare il mercato e infine offrire vantaggiose opportunità ai nostri giovani. Per quanto riguarda il Milan, nella fattispecie, perché non puntare – o ri-puntare – sui ragazzi della “cantera” (giovanili, che dir si voglia…) che sono, qualcuno ormai da tempo, fuori da Milanello? Sto parlando, ad esempio, di Alberto Paloschi, attaccante del Chievo e autore di una tripletta nell’ultima dei cliventi a Livorno; di Matteo Darmian, difensore esterno del Toro di Ventura; Davide Astori, difensore centrale del Cagliari senza però dimenticare Bryan Cristante, centrocampista della Primavera rossonera.
Ho fatto solo quattro nomi che potrebbero davvero tornare utili a Clarence Seedorf nell’immediato futuro, ma ce ne sarebbero almeno altrettanti da verificare con grande interesse. Giocatori di qualità, giovani di prospettiva ma decisamente pronti subito per offrire il loro considerevole contributo alla causa rossonera. Certo, non si tratta di calciatori di “livello superiore” ma, comunque, trattasi di ragazzi che anche – eventualmente – da panchinari possono risultare decisivi nel momento in cui venissero chiamati a subentrare ad un compagno in difficoltà. Sarebbe bene, dunque, guardarsi, qualche volta, anche dentro per vedere quel che si trova… E non è detto che, in casa propria, non si possa trovare, pure nel doppiofondo di un armadio, qualche quadro d’autore, o in un cassetto, una preziosissima gemma o un diadema di cui non se ne conosceva l’esistenza. Aguzzare la vista da vicino per guardare lontano, questo sì è imperativo…!
RIPRODUZIONE RISERVATA
1,095 Visite totali, nessuna visita odierna








