Milan: i giorni del Condor

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I “giorni del condor”… Quelli cioè di Adriano Galliani – un Robert Redford in salsa rossonera, leggermente attempato -, ancora una volta “re del mercato”, ancora una volta insostituibile “deus ex machina” di un Milan che, pur con le saccocce letteralmente vuote, riesce sempre a fare miracoli, a ricostruire e rinforzare una squadra spendendo poco o nulla, comunque assai meno di quel misero e instabile tesoretto che farebbe arrossire qualsiasi massaia andasse al supermercato a fare acquisti con pochi spicci.

Lui invece non si lamenta ed anzi trova anche il modo di “salvare” qualche quattrino da tenere ben custodito nel forziere societario per eventuali obblighi successivi. Così, nel low coast ormai sperimentato da tempo, vi cadono, quasi folgorati e ammaliati dal blasone milanista già a fine maggio, prima i due ex Psg, Alex Menez quindi Agazzi di provenienza Chievo

E’ questo solo l’inizio di un tourbillon necessario perché al Milan serve ben di più che due ottimi giocatori nonostante l’Europa sia venuta meno. Si deve cambiare molto; il “progetto giovani” – decisamente caldeggiato e sbandierato ai quattro venti dal presidente Silvio Berlusconi – viene irrimediabilmente ammainato, rinchiuso nel fondo di un cassetto e si bada invece al sodo, a tornare, con qualche “pezzo da novanta” immediatamente in… prima linea. Cosicchè il “ragno Galliani” si mette subito al lavoro e inizia a tessere la propria tela intavolando rapporti che devono ovviamente portare a risorse umane importanti e possibilmente a prezzi quantomeno contenuti. L’Ad rossonero, mentre il tempo passa inesorabile, è al telefono praticamente giorno e notte ma ogni suo proponimento viene regolarmente disilluso dai prezzi abnormi di questo mercato-fuori-mercato. Ma non serve solo comprare, bisogna anche vendere l’eccesso. E di eccesso, al Milan, ce n’è davvero molto.

Serve un portiere? Eccolo, è Diego Lopez del Real Madrid e a fargli posto sono Amelia, Coppola  e il giovane estremo brasiliano Gabriel spedito in quel di Carpi a farsi le ossa. Poi, si guarda all’esterno sinistro e di decide per il colombiano Armero in sostituzione di Emanuelson e Constant. Bene così… Ma è sempre importante mettere in cassa qualche soldino ed ecco l’ideona: vendere Balotelli. Detto fatto! Al suo posto un top player seppure un po’ “passatello”, Fernando Torres. Ma il “Nino”, lasciato libero dal Chelsea e da Mourinho sarà davvero la carta vincente di questo rinnovato Milan? Speriamo di si, ovviamente anche se la sua non eccelsa personalità fa ricredere molti tifosi del Diavolo. E con il… bel Fernando si entra decisamente in “zona Galliani”, quegli ultimi giorni di mercato nei quali l’Ad milanista offre sempre il meglio di se stesso.

E infatti, ancora dal Regno Unito, dai rigogliosi e rubizzi sudditi di Sua Maestà britannica, ancora dai Blues di Abramovic arriva in rossonero il giovanissimo centrocampista olandese (19 anni, ex stella del Vitesse, votato miglior giocatore olandese nel 2013), Marco van Ginkel. Siamo alle battute finali del mercato ma per il Milan e Adriano Galliani  manca ancora qualcosina per terminare l’opera. Manca un esterno d’attacco. Perso definitivamente il sogno Alessio Cerci si ripiega decisamente su Biabiany ma causa la testardaggine di Zaccardo a non accettare Parma, l’incanto sfuma proprio in dirittura d’arrivo. E allora? Beh, mai perdersi d’animo al punto che Galliani non rinuncia a mettere l’ennesimo “nero su bianco” con la firma, sul filo di lana di Jack Bonaventura, centrocampista-fantasista dell’Atalanta che prende, di fatto, il posto di Bryan Cristante ceduto al Benfica. In definitiva? Un buon Milan, non certamente da scudetto ma che affidato alla grinta e alla volontà di Pippo Inzaghi, certamente saprà guardare all’Europa togliendosi delle belle soddisfazioni.

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