L’aveva detto anche Barbara Berlusconi: il Milan per tornare competitivo senza dover attingere alle elargizioni presidenziali, deve andare alla ricerca di giovani talenti prima della loro definitiva consacrazione, non è più tempo per follie di mercato.

Detto così, va detto, avrebbe anche il suo fascino, chi non ricorda un certo Kakà (ed anche lo stesso El Shaarawy fino all’infortunio)? C’è però il rovescio della medaglia: significa che l’AC Milan ha abdicato al ruolo di grande del calcio e che i tempi in cui si cercava il meglio del meglio, non importa a quale prezzo, sono ormai storia. Prova ne è un mercato fatto con pochi spiccioli, alla ricerca di svincolati o in scadenza di contratto.

Trapelano però notizie riguardo le future mosse strategiche e, se così fosse, potrebbero esserci sorprese gradite per il tifo rossonero. Analizzando il calcio europeo e le sue potenzialità, il Belgio risulta essere la nuova fucina di talenti presso la quale prelevare elementi di sicuro valore ed è per questo che pare si stiano inviando parecchi osservatori proprio in quella nazione.

Restano abbastanza in voga nomi del campionato olandese come Maher del PSV e Schone dell’Ajax.

Ma il Milan non intende concentrarsi solo sull’estero; ci sarà maggior attenzione nell’andare a trovare giovani italiani al fine di tesserarli nelle giovanili (o nelle società gemellate) per fare in modo che nella fascia d’età che va dai 17 ai 24 anni si possa avere calciatori già arruolabili in prima squadra.

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