Con quel diagonale a giro che batte Romero, il faraone rossonero si è regalato il tanto sospirato ritorno al goal – 622 giorni dopo quello del derby 2013 – e quello in maglia azzurra.

Più che la splendida rete del (vano) vantaggio rossonero si tratta della classica  luce in fondo a quel tunnel che l’italoegiziano si è scavato da solo nell’ultimo anno e mezzo.  A sottolineare la felicità del classe ’92 –  contatto dalla redazione di Milannews.it – ci pensa il fratello-procuratore Manuel. “E’ davvero felice della convocazione in Nazionale, ci teneva tanto alla chiamata”

Un ritorno frutto del duro lavoro a Milanello: “Nell’ultimo periodo ha prodotto uno sforzo ulteriore – prosegue l’agenze – prima della sfida con il San Lorenzo non doveva allenarsi e ha chiesto lui al mister di poterlo fare, lo ha sottolineato anche Pippo in conferenza. Ci teneva tanto a riprendersi il Milan e la Nazionale, ha sempre avuto come obiettivo quello di allenarsi e fare bene”.

Al centro delle polemiche dell’ultimo mese anche qualche mugugno di troppo del trequartista a seguito delle esclusioni per scelta tecnica ad opera di Inzaghi: “L’incazzatura di cui si è parlato qualche settimana fa era rivolta a se stesso, non certo al mister. Lui ci teneva a fare di più, si stava impegnando al massimo ma purtroppo il gol non arrivava, sono periodi che un attaccante attraversa. L’incazzatura però era un modo per dire che Stephan voleva di più da sé stesso, aveva voglia di sbloccarsi. Tra l’altro sono state parole che Inzaghi ha apprezzato”.

Un regalo anche per la famiglia El Shaarawy, presente in tribuna del 2-2 del Ferraris “Abbiamo vissuto una serata speciale – conclude Manuel – un’emozione per tutta la famiglia che eravamo li a vedere la partita. La Nazionale è il palco scenico che spetta a Stephan, ora deve tornare a segnare con continuità. Non dico 20 gol a stagione perché lui non è una punta, ma a segnare e aiutare la squadra come due anni fa”.

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