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EDITORIALE DEL GIORNO
Milan: Siamo già alla rese dei conti
Siamo già alla resa dei conti? Stante a quanto si è potuto vedere – sia sul piano del gioco che dei risultati – in questa prima fase di stagione, si direbbe assolutamente di si.
Non c’è, infatti, partita tra le prime due della classifica (Juventus e Roma a punteggio pieno) e il resto della truppa che fatica incredibilmente non solo a tenere il passo ma anche a dare segnali confortanti della loro presenza in campionato. E se da qui bisogna inevitabilmente prendere spunto per guardare oltre, vien da dire che un domani per chi aspira a conquistare quel triangolino tricolore, non esiste. Insomma il futuro un po’ per tutti, Milan in primis, è sbiadito, praticamente inesistente.
Dunque, come previsto, in chiave scudetto è sempre più una “corsa a due” senza interferenze esterne o intromissioni di sorta. Si sperava, per il bene del nostro calcio, inesorabilmente e inevitabilmente caduto – anzi sprofondato – negli abissi dell’anonimato (in Europa non esistiamo da tempo mentre i campioni conclamati preferiscono altri lidi piuttosto che l’esposizione mediatica nel Belpaese) che un ritorno a livelli di preminenza almeno delle due milanesi potesse rinverdire il blasone e il pedigrèe del campionato. Invece ai primi approcci con difficoltà leggermente superiori alla media, eccoci a parlare nuovamente di inconsistenza tecnica, di disparità di valori, di inutili tentativi di rimettersi in corsa. Vabbè – come dicevamo da bambini -, cancelliamo tutto e… “rifiamo. Torneremo, se sarà necessario e se i numeri ce ne daranno conforto – cosa di cui dubito molto -, a fare il punto della situazione tra qualche tempo.
Una delle squadre da cui ci si aspettava decisamente di più, visto il mercato fatto, tutt’altro che esaltante, d’accordo, ma almeno dignitoso, era il Milan. I rossoneri, calato l’asso di cuori nelle due partite d’apertura con Lazio e Parma, ora hanno proposto, sul tavolo (anzi, rettangolo) verde, solo scartine. Sarà pura tattica oppure l’undici affidato al neofita Filippo Inzaghi, dopo aver fatto “bingo” ora sta gradualmente battendo in ritirata? Non fasciamoci però la testa prima di essercela rotta! Se son rose o spine lo verificheremo a breve perché se lì davanti le cose stanno andando decisamente meglio di quanto auspicato, è la “fase difensiva” (e non solo la difesa, cosa ben diversa) a creare problemi e a non far dormire sonni tranquilli all’apprendista stregone. Bisogna “leggerlo” bene questo Milan: non basta, infatti, saperlo interpretare con tanta buona volontà e generosa abnegazione per cambiarne il volto e non bastano neppure i “consigli del tattico”; l’esperienza e la “gavetta” non sono cose da cui si può prescindere e non le puoi acquistare nel negozio sotto casa. E purtroppo – questo ne è l’esempio classico – se non li hai (vero Pippo…!) non puoi neppure vantarne i privilegi.
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