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EDITORIALE DEL GIORNO
Milan: Il punto del Direttore di ITA TV
Milan – Juventus la sfida tra la squadra Italiana e Europea più vincente al Mondo contro quella piu’ vincente in Italia, è una vera e propria sfida nella sfida. Basta dare un’occhiata ai numeri infatti per rendersi immediatamente conto come nessun’altra società nel nostro Pese possa vantare un palmares degno di queste due regine.
47 scudetti complessivi (29 Juventus, 18 Milan), 29 trofei Internazionali (18 Milan, 11 Juventus), poi restringiamo l’analisi solamente agli ultimi 20 anni ecco che il paragone con qualsiasi altra squadra italiana diventa a dir poco imbarazzante, la sfida Milan-Juventus è paragonabile per intensità solo ad una stracittadina. La prima volta che si affrontarono in una gara ufficiale fu nel 1901 il 28 Aprile a Torino sul campo di Piazza d’Armi, la partita era valida come semifinale secca del quarto campionato italiano, vinse il Milan per 3-2 grazie alla doppietta di Negretti e alla rete di Kilpin, che in seguito conquistò anche il suo primo scudetto a spese del Genoa. La prima sfida a Milano nel 1903 la vinse la Juventus 0-2, la partita vinta dal Milan con il rusultato piu’ ampio in casa è 8-1 nel 1912, in trasferta 1-7 nel 1950, la piu’ rotonda della Juventus a S. Siro è l’ 1-6 nel 1993. Ma la partita delle partite l’ha vinta il Milan, non si giocò nè a Milano nè a Torino, bensì a Manchester, era la finale della Champions League 2003, si affrontarono il Milan di Ancelotti e la Juventus di Lippi, non bastarono i 90 minuti regolamentari e nemmeno i 30 supplementari (a rischio per la recente e cervellotica regola del “silver gol”).
Nei 120 minuti il risultato riportava uno scarno 0 a 0, annullato un goal a Inzaghi.
Perché il Milan si aggiudicasse la Champions League 2002-03, la sua sesta Coppa Campioni, ci vollero i calci di rigore e un grande portiere, Dida, la finalissima del secolo finì al Milan, che piegò per 3-2 la Juventus: rossoneri furono più freddi e fortunati nella roulette finale, sbagliarono nell’ordine: Trezeguet, Zalayeta e Montero per la Juventus e Seedorf e Kaladze per il Milan, di Shevchenko l’ultimo rigore che lo trasformo’ nell’angolino basso alla sua sinistra di Buffon e consegno’ la Champions League nelle mani di capitan Paolo Maldini, (che alzo’ la coppa da capitano 40 anni dopo il padre); al sorriso indelebile sul “faccione” di Carletto Ancelotti, che finalmente si tolse la soddisfazione di aver battuto la squadra che lo aveva ripudiato e si scrollo’ dalle spalle epiteto di “eterno secondo” (da allora una lunga serie di vittorie); alla gioia del presidente Berlusconi, che resta immobile in tribuna, accanto a un Galliani scatenato. Ecco adesso la palla passa al presente, si affronteranno la Juventus di Conte, prima in classifica con tanti record e il Milan di Seedorf, chiamato a risollevare un Milan malato e senza idee a Gennaio. La cura Seedorf sta riportando il Milan verso una sua identità di gioco e ridando una fiilosofia, il tecnico Olandese sta facendo un gran lavoro e dopo un inizio in chiaro scuro la squadra nell’ ultima partita a Genova contro la Sampdoria ha sciorinato una prova degna del miglior Milan Ancellottiano. Sara’ una grande sfida, ma sopratutto ci sarà il Milan, un Milan guidato dal Professor Seedorf che vuole tornare ai vertici del calcio Italiano, Europeo e Mondiale.
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FOTO SKYSPORT.IT
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