-
EDITORIALE DEL GIORNO
Milan: Senza infamia e senza lode
Senza infamia e senza lode, Cari Lettori Rossoneri, il Milan, dopo una mezz’ora iniziale di buon livello, incastonata in una partita complessivamente mediocre, sconfigge il Cesena e raggiunge “quota 33”, dando comunque un po’ di ossigeno alla sua asfittica classifica e lasciando in vita un barlume di speranza per il raggiungimento di un posto in Europa.
Più che altro, per sperare ancora e dare un senso a questo suo incolore campionato, che va sempre di più a colorarsi di sfumature analoghe a quello, altrettanto negativo, dello scorso anno.
Quella dell’Europa rimane più che altro una speranza da corroborare, tutta da provare poi all’evidenza dei fatti, perché presuppone un filotto di vittorie difficile da inanellare, considerata la precarietà dei risultati altalenanti di una squadra che non dà segnali di carismatica continuità, appunto quello che occorrerebbe per vincere autorevolmente alcune partite di fila ed avvicinarsi ad una posizione di classifica prodromica al salto europeo.
Di positivo, comunque, v’è da dire che questa vittoria – la terza negli ultimi tre mesi e la seconda in campionato in questo magro 2015 – scaccia gli incubi di un pericoloso stallo che poteva portare anche a pericolosi rovesciamenti di classifica verso il basso e soprattutto consolida (si fa per dire) la posizione di un Pippo Inzaghi che sta imparando, suo malgrado, a navigare in acque procellose, pur non essendo assolutamente l’unico artefice di questa situazione. Soprattutto, scaccia gli incubi di una incapacità, che stava diventando endemica, di non riuscire, con le piccole squadre, a vincere.
In buona sostanza, non è che si sia vista continuità per tutti i 90 minuti e conseguentemente un gioco scintillante e coeso tra i reparti, ma, obiettivamente, si sono viste, sebbene sporadicamente, alcune azioni ficcanti e penetranti che fanno ben sperare per un miglioramento della situazione tecnica ed atletica, tutto sommato ancora non eccellenti. E se si fosse messo in condizioni Destro di incidere (invece di apparire abulico e spento, quasi rassegnato), forse la partita sarebbe stata messa in cassaforte sin dal primo tempo e non ci sarebbe stato bisogno di attendere il 90° minuto, grazie ad un rigore molto dubbio provocato da un ottimo Antonelli e poi contestato aspramente in conferenza postpartita da Mimmo Di Carlo, tecnico dei Romagnoli, e realizzato dal subentrante Pazzini (anche il rigorista Menez, a quel punto, era stato sostituito), per mettere al sicuro l’importante vittoria. Ma, è noto, a centrocampo, la squadra non dispone di centrocampisti in grado di fare, bene, l’ultimo passaggio.
Nel “ventre” della partita e specialmente tra la fine della prima frazione e l’inizio della seconda, il Cesena, volitivo ma non adeguatamente incisivo, aveva sprecato il pareggio in un paio di occasioni (favoloso Abbiati proprio al 45°), mettendo in ambasce una difesa rossonera che, finalmente, ha fatto vedere ottime individualità in Bocchetti e, appunto, in Abbiati e nello stesso Antonelli, eccellente anche in fase di rilancio sulla corsia sinistra. I migliori, insieme al solito Bonaventura.
In buona sostanza, una squadra, quella rossonera, che ha fatto vedere qualche timido passo in avanti e che ora necessita di un’immediata conferma in quel del Bentegodi, nell’anticipo di sabato con il simpatico e solido Chievo. Partita delicata ed importante non solo perché al primo passo falso, il sogno europeo andrebbe in frantumi, ma anche per verificare la crescita dell’autostima di una squadra e dello stesso suo allenatore, che, lo abbiamo visto più volte, necessitano, come l’aria da respirare, di conferme costanti, nel lento ed inesorabile cammino verso la maturazione.
Cari Tifosi Rossoneri, questo passa oggi il convento.
Ed occorre accontentarsi.
Magari, sperando che i ”corsi e ricorsi Vichiani”, corroborati dalla presenza del Grande Gullit sugli spalti di San Siro, prima o poi ritornino.
E’ vero che rimane difficile sperare. Ma non costa niente ed allieta lo spirito.
Andiamo a Verona, speranzosi, vestiti di questo “spirito”.
Un caro saluto, Grandissimi Tifosi Rossoneri.
RIPRODUZIONE RISERVATA
1,244 Visite totali, nessuna visita odierna





