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EDITORIALE DEL GIORNO
Ma il Milan si è rinforzato? Ni!
Mercato finito, tempo di bilanci. La domanda che tutti i tifosi rossoneri si fanno è la seguente: il Milan si è rinforzato? Io credo che la risposta, mai come oggi, sia nì.
Partiamo dal presupposto che, se a novembre, qualcuno avesse anticipato gli arrivi contemporanei di Destro e Cerci, i commenti positivi sarebbero stati pressoché unanimi. I due, pur arrivando da momenti problematici, sono ottimi giocatori, oltre che funzionali al sistema di gioco di Inzaghi. Non va dimenticato che, in estate, l’ex romanista valeva 20 milioni (questa la valutazione data da Sabatini) e che l’ex granata era finito all’Atletico Madrid vice campione d’Europa per 17. Per carità, a volte le cifre possono anche rivelarsi sbagliate e dunque non sono necessariamente indicative, però averli portati al Milan a prezzi di saldo è senza dubbio un’ottima cosa. Il problema semmai sta nel resto della campagna acquisti, non tanto per chi è arrivato (Antonelli e Paletta possono dare una bella mano anche in chiave futura), quanto per chi non è arrivato. Possibile che nessuno (in società s’intende) si renda conto delle spaventose carenze in mezzo al campo? I guai del Milan nascono proprio da lì, e non da oggi. Pensateci bene: quante squadre italiane hanno un attacco come quello rossonero? Menez, Cerci, Destro, El Shaarawy, Honda, Bonaventura e Pazzini non sono poi così male… E il discorso, a mio modo di vedere, si può estendere anche alla difesa: non sarà la più forte, però non sono in tanti ad avere centrali migliori di Alex, Rami, Mexes o Zapata. Parlo in senso strettamente individuale, sia chiaro, ma sono convinto che la qualità media del reparto sia buona, sicuramente più alta di quanto non faccia pensare la classifica. Là in mezzo, invece, è un disastro. Due potenziali registi che registi non sono (De Jong e Montolivo), un giovane promettente ma con la testa (e il futuro) altrove (Van Ginkel), tante mezzali sufficienti in tutto e bravi davvero in niente (Muntari, Poli, lo stesso Montolivo), un vecchio leone ormai sdentato (Essien). Lo dico da almeno due anni, questa squadra ha bisogno di una mente che la faccia girare e di un tuttofare (o un tuttocampista, se preferite) di personalità. Eppure Via Aldo Rossi non fa nulla, salvo trattare un ragazzino promettente (Baselli) a cui, però, non si potrà chiedere la luna. Sono convinto, anzi convintissimo che due giocatori così porterebbero il Milan al terzo posto e, forse, anche a lottare per il titolo. D’altronde le fortune della Juventus nascono dagli arrivi di Pirlo (eh già…), Vidal e Pogba, non da quelli di Tevez o Llorente, che pure hanno dato ulteriore potenza all’armata bianconera. Quella con cui, domani sera, se la vedranno i rossoneri di Inzaghi. Partita proibitiva ai limiti dell’impossibile e non credo affatto alla storia del “non c’è nulla da perdere”. In caso di sconfitta infatti le critiche pioverebbero abbondanti, cancellando quel pizzico (ma proprio piccolo) di autostima arrivata dopo il successo sul Parma. Testa fredda e cuore caldo, eccola la ricetta per fare bella figura, proprio come ha dimostrato l’Udinese (ma anche il Parma in Coppa Italia).
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