Pedullà: “servirebbe un summit per parlare di Pirlo”

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I summit tra Seedorf e Galliani sono spesso amplificati come quelli della possibile svolta. Svolta quale? Più che altro è un modo per confrontarsi dopo i recenti spifferi, il malcontento di una parte dello spogliatoio, la necessità di capire il momento, alla vigilia di due trasferte consecutive come quelle contro Lazio e Fiorentina nel giro di pochi giorni.

Seedorf avrà commesso mille errori, sarà anche inadeguato, ha mostrato fin troppa superbia in alcune dichiarazioni, ma è paradossale che dopo un paio di mesi circa venga scaricato in questo modo. Se non già scaricato, esiste comunque una pressione con pochi precedenti. Fretta ora, fretta prima quando era stato considerato il cavallo vincente di Berlusconi, una scommessa geniale.

Fossimo nel Milan, e in chi amplifica tutte queste situazioni, per libertà d’informazione invocheremmo un summit dedicato a…Pirlo. Quello si che sarebbe un megafono speso bene, ma bisognerebbe andare controcorrente e distribuire qualche (giusta) critica ai presunti intoccabili.

Si, avete intuito bene: più passa il tempo e più il colossale errore rossonero di liberarsene a parametro zero, per consentirgli di andare alla Juve, resta il più grave degli ultimi 15 anni di calcio-mercato. Soprattutto se si considerano le scelte fatte nelle stagioni successive e i soldi scaraventati dalla finestra. Un summit per parlare di… Pirlo: quello si che sarebbe proficuo e produttivo, un mea culpa più trenta giorni di ritiro punitivo per tutti quelli che hanno avallato una situazione del genere.

E per giurare al mondo (rossonero) che mai – qualora si presentasse la necessità – verrebbe nuovamente commesso un errore di quel tipo.

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