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EDITORIALE DEL GIORNO
Zambrotta riporta a galla i problemi di Allegri
L’ex terzino di Juventus e Milan, Gianluca Zambrotta, torna a parlare del passato nella sua biografia ed ovviamente solleva dubbi sulla recente storia milanista.
Leggendo alcune sue dichiarazioni, ho trovato conferme su alcune mie teorie e mi sono convinto di quanto fosse protetto l’ex tecnico del Milan Massimiliano Allegri. Zambrotta ha confermato come il tecnico toscano avesse fatto errori gravi di gestione dello spogliatoio. La diatriba con Zlatan Ibrahimovic o con la vecchia guardia rossonera, ha confermato ulteriormente come Allegri fosse il vero problema del Milan. Molti tifosi mi hanno sempre accusato di essere duro con il tecnico toscano ed addirittura di essere accecato dall’odio nei suoi confronti, la realtà dei fatti è ed era completamente diversa. Massimiliano Allegri non era e non è all’altezza del nome Milan. Ha spinto per la cessione di un grandissimo come Andrea Pirlo e soprattutto ha tentato in tutti i modi (e ci è riuscito) nell’impresa di “far fuori” la vecchia guardia rossonera. Ha tolto dalla rosa tutti quei giocatori che regalavano sogni ai tifosi rossoneri e quindi ha levato il talento. Il tifoso milanista è da sempre innamorato delle giocate spettacolari e quindi i Ronaldinho, i Seedorf od i Pirlo sono stati messi in disparte per favorire e valorizzare giocatori mediocri come Nocerino. Le richieste di mercato come Matri, Lazzari, Cossu o Astori non erano e non sono all’altezza della mentalità Milan. Per quanti pochi soldi possa avere la dirigenza rossonera è la mentalità che deve fare la differenza. Nella gestione dello spogliatoio è un errore imperdonabile non far credere ai giocatori in panchina di essere importanti quanto i titolarissimi. Oggi il calcio è cambiato e bisogna saper gestire 30 giocatori e non più come negli anni 70 solo 14.
E’ di dominio pubblico che Massimiliano Allegri considerasse un problema per i suoi schemi Andrea Pirlo e di come ancora oggi si stia cercando nel mondo un suo sostituto. La protezione mediatica di Adriano Galliani e del suo potente procuratore, ha reso di fatto intoccabile il tecnico livornese. Massimiliano Allegri, oltre aver perso uno scudetto con Ibrahimovic in campo (unico ad essere riuscito in questa impresa) è riuscito ad aver contro persino tutti quei giocatori che con lui erano titolari. Allegri ha sempre ragionato da allenatore da piccola squadra. Lui ha sempre ricordato di aver vinto uno scudetto ed una Super Coppa Italiana ma, c’è anche da ricordarsi come sono arrivati questi successi. Lo Scudetto lo ha vinto senza avversari, infatti la Juventus era in completa crisi e l’Inter era giunta alla fine di un ciclo. Massimiliano Allegri non ha mai impressionato per la qualità di gioco e con i giornalisti ha sempre ricordato che il secondo Scudetto gli era stato “scippato” per il gol non concesso al suo pupillo Sulley Muntari. La realtà dei fatti, ci ha ricordato sempre Zambrotta, che lo Scudetto è stato perso a Londra in Champions League, quando ha perso la fiducia di Ibrahimovic e compagni.
Oggi Clarence Seedorf ha dalla sua parte la squadra ma non la società e questo pare che sia meno importante per guadagnarsi una riconferma. Forse il calcio è cambiato, ma io ho sempre pensato che i risultati fossero la cosa più importante, ma evidentemente mi sbagliavo. Allegri è stato sempre riconfermato a prescindere dei risultati.
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