Frosinone Milan 2-4: si mangia il panettone

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Il Milan torna alla vittoria, in trasferta e sfata un ultimo tabù, cioè recupera dopo aver subito una rete e riesce addirittura a vincere.

L’avversaria non era certo di prima fascia, per cui non sentiamoci in vena di giubilo, a maggior ragione se si guarda alla media reti subite dal Frosinone. Però, anche stasera, il Milan stava riuscendo nella facile impresa di complicarsi non poco la vita; dopo un inizio abbastanza positivo, con doppia occasione sventata bene da Leali, una difesa centrale che definire svagata è riduttivo, spalancava la porta di Donnarumma a Ciofani che batteva Donnarumma con un rigore in movimento.

Il Milan stasera ha funzionato meglio sulla corsia di destra con un propositivo Honda, supportato da un inesauribile Abate, che alla corsa ha unito anche una maggiore precisione, tant’è che la rete del pari porta la sua firma. La spinta rossonera trovava coronamento pochi minuti dopo con Bacca che ha sparato in rete con furia la più semplice delle palle, a dimostrazione del nervosismo in casa Milan. Milan che pensava di aver scritto la parola fine col terzo goal (Alex di testa), ma che si trovava a soffrire ancora dopo il 2-3 firmato di testa da Dionisi, lasciato colpevolmente solo in area. Al Frosinone però mancavano le forze ed il Milan trovava con Bonaventura il 2-4 definitivo, frutto questo, finalmente, della differenza di tasso tecnico tra le due squadre.

Il Milan muove un poco la classifica, ma mostra sempre i suoi attuali limiti: se non corre, se prova a gestire la partita, subisce. Mihajlovic e la squadra mangeranno il panettone, ma meglio si accontentino di qualche fetta piccola, perché di lavoro da fare ce n’è in abbondanza: spesso e volentieri sembrano correre meno delle avversarie e se la tecnica non basta per prendersi i tre punti, bisogna metterla sull’agonismo. Qualche progresso si è intravisto quando sono state provate giocate in profondità per Bacca e Niang; soprattutto il colombiano è letale se messo in condizione di giocare di fronte alla porta e perde efficacia se deve venire a metà campo a prendersi i palloni.

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