Chapeau Clarence. Au revoir…!

Elio Arienti 2

“L’intervista a Seedorf non era concordata, ma lui non ha detto nulla di censurabile”. Così, Adriano Galliani, amministratore delegato  rossonero ha chiuso una polemica che, in verità, non avrebbe dovuto neppure essere aperta dopo quelle parole rilasciate a Sky nelle ore successive la sconfitta contro la Roma all’Olimpico.

Comunque sia è gelo all’interno del palazzo di via Aldo Rossi tra lo staff padronal-dirigenziale e l’allenatore olandese. Ma dopo tre mesi (o poco più) di convivenza che cosa avrà fatto mai di così tanto irritante il “Prof” – ricordiamolo: seduto sulla panchina del Milan per volere espresso e assoluto di un presidente (Silvio Berlusconi) che oggi, invece, pare decisissimo, aiutato in questo da fedeli servitori e gentil donzelle, a fargli la guerra – in un tempo talmente ristretto che neppure volendo gli si può imputare qualcosa di poco chiaro o di anomalo? Bella domanda!

La risposta è però quantomai semplice: lui, il “tulipano nero” ha personalità… Una personalità (oltrechè carisma e autorevolezza) talmente straripante capace di offuscare tutto e tutti, persino quella di un presidente che si è sempre creduto, ovviamente sbagliando, una sorta di Dio in terra (“Unto dal signore!”) e del suo “coequipier” che si ritiene Onnipotente, la reincarnazione di un “Richelieu in cravatta gialla”.  Ridicoli entrambi… Ma al di là di tutto questa querelle in salsa rossonera non finisce davvero di stupire: c’è qualcosa di poco convincente che lascia alquanto perplessi e sdegnati soprattutto perchè non si ha nè voglia nè volontà di fare davvero chiarezza. Insomma si va avanti a strappi in attesa di chiudere definitivamente questa (ennesima) infausta stagione e giungere finalmente alla resa dei conti. Non sarà un bagno di sangue, ovviamente, ma non è detto che finisca tutto a… tarallucci e vino; si potrebbe, infatti, prolungare addirittura quest’inutile agonia per adire le vie legali presentando una “memoria scritta” così da poter esonerare l’allenatore per “giusta causa”.

Parliamoci chiaro, questi non sono mai stati atteggiamenti ricorrenti in casa rossonera, neppure quando il tecnico scelto è stato nelle grazie del boss, non ultimo Max Allegri e prima di lui Alberto Zaccheroni. Mai si era arrivati a tanto.. Ora invece sono cambiate radicalmente le cose e si cerca di monetizzare anche l’affetto, quello che il presidente ha sempre dimostrato nei confronti Clarence Seedorf, anche in quest’ultima occasione riportando a Milano la sua… bandiera. Ma quando c’è di mezzo la “grana”, i soldi, il vil danaro, si sa, non si può – e non si deve – guardare in faccia a nessuno, nemmeno all’amico, al vicino di casa o al parente più prossimo. Figuriamoci se si può fare uno strappo alla regola nei confronti di chi per te ha dato tanto ma non rientra (più) nella ristretta cerchia dei tuoi favori. No, diciamolo subito così da scansare ogni equivoco: Seedorf a fine stagione (a meno che non sia lui a deciderlo prima) verrà lasciato libero non senza però qualche altro irritante “graffio”. Ma il Prof, da gentiluomo, uscirà, ne siamo sicuri, da quella porta di via Aldo Rossi a testa alta, senza rimostranze. Chapeau Clarence. Au revoir…!

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