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EDITORIALE DEL GIORNO
Il patto con il Diavolo
Come tanti milanisti sto seguendo le partite che porteranno alla fine del campionato con la rassegnazione di chi, meteoropatico, aspetta il passaggio di una interminabile perturbazione atlantica.
All’orizzonte, una chiara e lucente striscia di sereno fa però fremere i cuori di chi ha care le sorti del Milan. Sì perché le voci, le illazioni, le congetture sulla possibilità di cessioni di quote stanno facendo rinascere le speranze dei depressi supporter rossoneri. Molti, anche tra i media, pensano ed auspicano e che l’approdo degli investitori sia decisivo e definitivo. In molte trasmissioni giornalistiche, ma anche nei social network a firma di semplici tifosi, sono rimbalzati “coccodrilli” sulla storia del Milan di Berlusconi, a ringraziare di quanto fatto, già sicuri dell’avvicendamento. I concorrenti: Mr. Bee, thailandese, broker con appoggi importanti anche in campo di procuratori, e Mr. Lee, imprenditore cinese supportato, si dice, da investitori anche istituzionali, sono da giorni sempre più sulla breccia mediatica e in questa ultima settimana sembrava di essere arrivati – è il caso di dirlo – alla resa dei conti. Mr. Bee con la sua presenza, sembrava di aver ormai concluso la trattativa e sancito il divorzio di Berlusconi dal Milan. Ma il colpo di teatro – o di televisione – tenuto in serbo dal Presidente, ha ridato speranze a chi preferisce e auspica che il manico rimanga a Milano. L’apparizione di una dama cinese poi, che pare sia l’emissario addirittura del governo cinese in cerca di visibilità per un viatico all’organizzazione dei mondiali, ha ingarbugliato ancora di più una vicenda che presenta dei lati misteriosi ed occulti. Insomma, la dichiarazione del Presidente ha chiarito e ribadito l’intenzione di cedere quote per una partecipazione alla gestione del Milan, ma la maggioranza rimarrebbe nelle sue mani. Il giro vorticoso di voci e di illazioni però, non s’è chetato. Mr. Bee è un broker e come tale fa investimenti, puntando e rischiando su ciò che gli conviene. Si avvale dell’esperienza e degli interessi del socio Nelio Lukas, potente procuratore della Doyen Sports Investment, alla ricerca di un modo lecito di aggirare il divieto Uefa di usare i giocatori a mo’ di titoli. Mr. Lee, imprenditore di bevande sarebbe a capo di un consorzio di aziende quotate alla borsa di Hong Kong, quotazione che è negli scopi dell’attuale dirigenza rossonera, probabilmente anche per interessi extra calcistici. Infine la dama misteriosa, alla ricerca di visibilità calcistica e, se è vero, con una nazione enorme alle spalle. Con queste premesse, capirete che il “Milan: fatto di cuore” di Silvio Berlusconi, pur se già sentito, pur con qualche contraddizione, è ciò che dà maggior garanzie a chi s’emoziona ancora per i colori rossoneri. Se arriveranno i soldi, tanti si spera, e se riuscirà a riportare in alto il Milan, grazie a nuovi capitali e senza impegnare la Fininvest, Berlusconi potrà lasciare il passo, gradualmente, a chi valuterà degno del passato rossonero e abbastanza solido per gestire il futuro nuovo ordine calcistico. Il suo sogno, ne son certo è di lasciare il Milan da vincente e non certo con questa triste agonia tecnica, ma per far questo ci vogliono capitali freschi. Prima di cederlo vuole che il Milan ritorni a comandare il gioco in Italia, in Europa, nel mondo. Se si aumenteranno gli introiti anche in Asia tanto meglio, se si tornasse a vincere in Italia a breve, e ci si avvicinasse alla seconda stella lo farebbe sicuramente felice, ma son sicuro che il sogno del presidente sia la Coppa dei Campioni, oggi Champions, che sarebbe l’ottava, ma soprattutto la sesta personale, quella che eguaglierebbe le vittorie del grande Santiago Bernabeu. Questo è il sogno dei milanisti e del suo Presidente. Per raggiungerlo farebbe di tutto, ne son certo. Farebbe anche un patto col diavolo, figurarsi con cinesi o thailandesi. Ma la Coppa la vuole alzare ancora lui.
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