Milan: Balo via, e adesso?

ACM_Mario Balotelli

E adesso? Che cosa farà il Milan con i 20 milioni incassati dal Liverpool per la cessione di Mario Balotelli?

Un interrogativo che si sta insinuando come un tarlo nelle pieghe della “classe operaia rossonera” la quale è nuovamente sotto pressione e francamente, a dirla tutta, ancora non capisce e si stupisce, stupendosi… Sarà, come sempre, un “pacchettino” (neanche molto consistente vista la qualità del giocatore) di quattrini da mettere sottochiave nella cassaforte – assai ben collaudata e a prova di scasso – della famiglia Berlusconi oppure verrà reimmesso sul mercato per acquisire alla causa rossonera un forte e giovane attaccante in grado di soluzionare, quand’è il caso, un  Giampaolo Pazzini che ormai da tempo non realizza, neppure per sbaglio, un gol “di qualità” e che sempre meno “vede” la porta dinanzi a se? O, ancora, un classico “falso nueve” in grado di attaccare l’area partendo da dietro o dagli esterni (un esempio per tutti – ma che esempio disdicevole! -, Goran Pandev)?

Beh, il dilemma – se di tale si tratta – verrà sciolto quanto prima perché i tempi di mercato, ovviamente, si stanno via via riducendo progressivamente. Dunque non c’è tempo da perdere. Bisogna lavorare in fretta senza però farsi prendere dal panico e andare su giocatori che servono alla causa rossonera e non sui soliti jurassici dell’ultima ora con tanto di pedigrèe ma con assai ridotte forze fisiche e mentali. Insomma non serve gente ormai “arrivata”, con la  carta d’identità pressoché sbiadita dagli anni, il “capolinea” sullo sfondo, alla ricerca dell’ultima “marchetta” per finire in bellezza una carriera lunga e logora. No, se si deve fare una operazione delicata di immissione di forze fresche, bisogna agire con oculatezza e con grande intelligenza per mettere a disposizione di Filippo Inzaghi un “uomo d’area” com’era lui, dinamico, cinico e di straordinaria autorevolezza per sé e per i compagni. Speriamo sia così altrimenti a che cosa è servito il “sacrificio” di SuperMario?

Comunque sia il Milan – e non da oggi – ha di fatto abdicato lasciando ad altri lo scettro da grande squadra riducendo il suo ruolo, sul palcoscenico del calcio nostrano e internazionale, a mera comparsa. Andare a San Siro da qui in avanti sarà come recarsi in un teatrino di provincia a vedere spettacoli di dubbio gusto con attori la cui “recita pedatoria” e quantomeno discutibile. Del resto i protagonisti principali hanno già da tempo lasciato, per i motivi più disparati, la Compagnia (Thiago Silva, Ibrahimovic e i “senatori” del Milan pluri-meraviglia) e se ne sono andati, qualcuno, sbattendo pure la porta. Mancavano all’appello in uscita gli ultimi “residuati bellici di un calcio che fu (Robinho e Kakà) oltre al bomber per eccellenza, Mario Balotelli. Ora che anche loro si sono fatti da parte è rimasto a Milanello, tra i boschi del Varesotto, col canto degli uccelli, un silenzio assordante e un manipolo di calciatori “da operetta”. Insomma niente più del nulla… Tutto il resto, per dirla alla Franco Califano, “è noia”!

 

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FOTO: ACMILAN.COM

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