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EDITORIALE DEL GIORNO
Milan: ”Gliè tutto sbagliato, gliè tutto da rifare!”
20 maggio, 2014 9:53 am
Redazione MilanoRossonera
Adesso che il campionato ha chiuso i battenti è tempo (come sempre, del resto) di bilanci. Ma di quali bilanci e di quali valutazioni si intende disquisire in casa rossonera? Se dovesse esserci un diagramma questo non potrebbe essere che… piatto; se ci fosse un grafico, inevitabilmente la “curva” sarebbe in fase assolutamente discendente. E allora di che cosa si vuol parlare. Della squadra? Meglio – a parte rare eccezioni – stendere un pietoso velo. Della società? Lasciamo perdere per carità cristiana.
Di un presidente assente ingiustificato? Che deve fare, poveraccio, se gli fanno credere anche quello che non c’è…. Di una “signorina so tutto io” che bada essenzialmente all’esteriorità?. Di un “Richelieu in cravatta gialla” che limita il suo verbo a suoni gutturali incomprensibili: siamoappostocosì, …rimaneal99percentoperiodico, vedremovedremo… arrivederciarrivederciarrivederci.. Insomma parlare del Milan e del nulla è un tutt’uno, inevitabilmente.
Se fosse ancora in vita Ginettaccio (al secolo Gino Bartali) lancerebbe, a modo suo, in vernacolo toscano quegli strali che da sempre lo hanno contraddistinto: “Gliè tutto sbagliato, gliè tutto da rifare!”. Eh si, perchè la prossima stagione dovrà giocoforza essere per il Milan quella della rifondazione, della ristrutturazione, della rigenerazione… Non v’è altro modo per ricominciare, per tornare ad essere (almeno) competitivi, magari anche vincenti. L’unico, forse, oggi ad avere le idee chiare è Clarence Seedorf e proprio per questo il suo scranno vacilla. Guarda un po…! Sfiduciato? Purtroppo sì – come la maggior parte dei tifosi “evoluti” -, perchè vedo che le cose continuano a peggiorare nonostante ieri si sia inaugurata, con tanto di lustrini e paillette, Casa Milan: un complesso meraviglioso (con quella Sala dei Trofei da… brividi e quel Museo a dir poco splendido che raccoglie cimeli straordinari della recente e passata Storia rossonera) ma che, come dicevo prima, fa semplicemente parte dell’esteriorità tout cour. Tanti i soldi spesi – o che si spenderanno perchè per ora lì, all’interno, gli spazi sono solo in affitto – tante le emozioni che trasferisce vedendolo, maestoso ma al tempo stesso armonico, con quei colori rossoneri sulla facciata, quell’enorme display di lato e quel gigantesco piazzale che vorrebbe raccogliere il popolo milanista nei momenti di gloria.
Peccato che proprio qui sta l’inghippo! Come si può, vien da chiedersi “raccogliere il popolo milanista nei momenti di gloria” se di gloria, in prospettiva, non se ne vede neppure l’ombra? Belle parole, ma al momento fini a se stesse, quelle della signorina BB, l’anfitrione di giornata: “non ci sarà disimpegno della nostra famiglia perchè il Milan è sempre nel nostro cuore”, ancora “la mia famiglia ama il Milan e vogliamo riportarlo nelle posizioni che merita”. Ma la terzogenita del presidente ha però anche ammesso che “questa operazione di Casa Milan ha una forte valenza commerciale perchè il brend va continuamente valorizzato e di conseguenza aumentato il fatturato”. E la squadra… Non va valorizzata, non va rinforzata? Dove sono i quattrini per rimettere mano ad un gruppo cui serve come il pane un nuovo assetto con potenziali, giovani campioni e “stelline” in erba per un futuro da riscrivere… Il calcio, lo si sappia, da che mondo è mondo, non è mai stato un businnes ma una passione, un amore. E dunque perchè volerlo trasformare in un affare commerciale? No, non funziona…!
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