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EDITORIALE DEL GIORNO
Milan: Inzaghi saldi principi come Conte?
La nazionale che ieri ha …. a Oslo e’ l’Italia di Antonio Conte, nel bene e nel male. L’indubbia grinta che il c.t. pugliese da’ alle sue squadre si basa su pochi e saldi principi.
Uno di questi, forse il più eclatante, sicuramente il più discusso e’ l’attenzione che pone sui comportamenti e sull’alimentazione dei suoi giocatori anche quando sono lontani dalla pressione di una partita o di un allenamento. Sono le stesse parole con cui ha esordito Filippo Inzaghi illustrando il suo credo di nuovo allenatore del Milan al raduno di Luglio. Il neo c.t. si e’ addirittura meravigliato che si chiedano a lui ragguagli in tal senso, visto che dovrebbe essere la norma da parte di professionisti profumatamente pagati, e da parte di chi li dirige dentro e fuori dal campo. Evidentemente pero’ non e’ sempre così visto il rendimento non sempre costante di alcuni giocatori nell’arco della carriera. Per questo penso sia importante che l’allenatore rossonero ponga le basi della sua avventura e, speriamo, dei suoi successi su quello che al giorno d’oggi non puo’ più essere considerato comprimario alla tecnica: la forma fisica. L’anno scorso si e’ visto che il Milan passato, sotto diverse metodologie di allenamento. non ha comunque garantito una forma che potesse supportare un qualsivoglia modulo tattico. Attenzione massima quindi alla preparazione, all’alimentazione ed alla partecipazione totale al progetto dell’allenatore che vuole rilanciare le ambizioni della societa’ e dei tifosi. Se si vuole scalare qualche posizione rispetto alla classifica dello scorso anno e a rose in partenza più qualificate della nostra, bisognerà porre quell’attenzione quasi maniacale che ci insegnò per primo Arrigo Sacchi, dimenticando i paternalismi bonari – che tanto ci piacevano- di Rocco o Ancelotti. Bisogna ricominciare: il gap c’è ma nel calcio tutto è possibile. Ora che alcuni rami troppo fronzuti, diciamo così se ne sono andati, affidiamoci agli esempi di serietà di molti che sono rimasti, a cui si e’ aggiunto Fernando Torres, descritto da tutti i suoi ex tecnici come giocatore, persona, uomo da imitare. Anche nel Milan vogliamo prima gli uomini che i calciatori: vogliamo tornare a tifare per una squadra che lasci tutto sul campo. Così si potranno accettare le sconfitte, spero poche, ed abbracciare la squadra con tutto il calore nelle vittorie. Così potrà tornare a riempirsi San Siro come vuole Pippo, come vuole la società e, soprattutto come vogliono i veri tifosi.
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