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EDITORIALE DEL GIORNO
Milan, la prova del fuoco è arrivata
La prova del fuoco è arrivata. Dopo un inizio abbastanza soft (Verona, Cagliari e Torino, oltre all’Udinese in Coppa Italia) il Milan di Clarence Seedorf è atteso dalla trasferta di Napoli. Partita importante, molto più di quanto non dica la classifica.
Gli azzurri sono lassù al terzo posto, dall’alto dei loro 15 punti di vantaggio, ma qualcuno, tra i corridoi di via Aldo Rossi, comincia a credere alla pazza idea di una rimonta. Difficile, anzi difficilissima, ma non impossibile. Certo però che i rossoneri dovranno andare a Napoli per vincere, impresa tutt’altro che facile nonostante i padroni di casa stiano attraversando un momento di down. E poi il San Paolo non è più l’alleato di una volta (memorabile il 2-3 del 1 maggio 1988), come dimostrano le statistiche: dal 2007/08, cioè da quando gli azzurri sono tornati stabilmente in Serie A, i rossoneri hanno espugnato Fuorigrotta solo una volta, a fronte di 2 sconfitte e 3 pareggi. L’ultimo successo risale al 25 ottobre 2010: finì 1-2, con gol di Robinho e Ibrahimovic. Al termine di quella stagione arrivò lo scudetto numero 18, non certo una casualità vista l’importanza di quel successo, a cui si aggiunse poi il 3-0 di San Siro. Sabato sera non ci sarà nulla di tutto questo in palio, ma la partita resta comunque fondamentale. Non è solo un discorso di classifica, quella, a meno di miracoli, è già stata compromessa nei mesi scorsi. In palio ci sono serenità e fiducia, elementi indispensabili per la riuscita del progetto Seedorf. “Mi sembra di respirare un’aria positiva, le premesse per far bene ci sono tutte” aveva dichiarato Adriano Galliani a margine della presentazione di Taarabt. Vero, ma in questo scampolo di fine inverno c’è anche tanta malignità, appena (mal)celata dietro sorrisini di circostanza, anche da parte di tanti “tifosi” milanisti. Tutti a sfruttare il nome di Clarence quando c’è stato da far fuori Allegri, e ora tutti pronti a far fuoco al primo passo falso. L’avvisaglia è arrivata dopo la Coppa Italia (improvvisamente diventata fondamentale…bah!), ma quello è niente rispetto a ciò che succederà alla prima sconfitta importante in campionato. Ecco perché a Napoli non si può sbagliare, quantomeno nell’atteggiamento. Clarence capisca che non gli verrebbe perdonato e questo, a meno di due settimane dall’Atletico Madrid, creerebbe enormi problemi a un gruppo ancora frastornato dal papocchio Barbara Berlusconi-Galliani-Allegri. Meglio non rischiare e cominciare a puntellare questo 4-2-3-1 spumeggiante sulla carta, ma piuttosto sofferente sul terreno di gioco. Suggerimenti? Seedorf non ne ha bisogno, ma noi, nel caso leggesse, glieli diamo lo stesso. Montolivo sulla trequarti può essere la soluzione giusta, per la squadra (in fase difensiva il centrocampo avrebbe un uomo in più) e per lui (davvero male contro il Torino in un ruolo che, evidentemente, non sente ancora suo). Pensaci Clarence, tentar non nuoce. In fondo sei stato preso per sperimentare, oltre che per ridare al Milan la sua antica mentalità da battaglia.
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