Milan: L’esigenza d’attaccare

Milan l'esigenza di attaccare

La partita appena disputata contro il Bayer Leverkusen ha dato delle indicazioni al Milan di Paulo Fonseca: questa squadra per difendersi deve attaccare!

Sembra assurdo, ma per come è stata costruita – senza un vero e proprio equilibrio – deve trovare coraggio nelle proprie caratteristiche.

Pulisic, Leao, Morata e Abraham sono giocatori offensivi ed allo stesso tempo imprescindibili.

Il dito è spesso puntato sulle prestazioni dell’attaccante portoghese, ma è anche arrivato il momento di fare una piccola e doverosa considerazione. Leao è un giocatore dotato di un fisico imponente e pesante, quindi non gli si può chiedere un lavoro di continua corsa ed allo stesso tempo di lucidità sotto porta. Lui non potrà mai garantire copertura e qualità d’attacco come un puntuale pendolino. Rafa sarà sempre un giocatore discontinuo nella partita che si accenderà ad intermittenza. Non si potrà mai pretendere una continuità difensiva abbinata a quella offensiva. Per intenderci meglio, ad un centometrista non gli si può chiedere di essere un mezzo fondista. Bolt è il miglior scattista della storia, ma se gli chiedessimo di fare una maratona, probabilmente, arriverebbe ultimo, ma questo non farebbe di Usain una “pippa”. Rafa ha delle caratteristiche da centometrista, quindi non gli si può chiedere la continuità di un maratoneta.

Al netto di queste considerazioni il Milan di Paulo Fonseca dovrà fare della continuità offensiva la sua miglior arma di difesa. Le quattro frecce nel proprio arco dovranno essere sempre puntate verso la porta avversaria e grazie alla presenza di due attaccanti come Abraham e Morata, il Milan troverà equilibrio. Infatti la coppia garantisce la giusta grinta abbinata al sacrificio che permette di schierarsi in campo con un modulo – sulla carta – estremamente offensivo.

Il grande dubbio.

Nel caso che si debba sostituire o far rifiatare uno fra Morata e Abraham chi schierare al suo posto?

Le considerazioni sono molteplici, ma i dubbi sono altrettanti. In questa prima parte abbiamo visto l’inserimento di Loftus-Cheek e francamente non ha mai convinto. Uno perché non è un attaccante e nemmeno un trequartista, due perché non garantisce quella grinta che ci si aspetta da lui. Ruben è un centrocampista e più precisamente una mezzala. Il fisico dell’inglese non lo rende veloce nel breve e per giocare nel ruolo di trequartista ci vorrebbe un giocatore bravo nell’uno contro uno, per intenderci un giocatore alla Brahim Diaz. Fatta questa considerazione, allora perché per sostituire uno dei due attaccanti non pensare all’inserimento di Noah Okafor? È vero, l’attaccante svizzero è il sostituto naturale di Leao, ma all’occorrenza – fino a gennaio – può tranquillamente essere anche la riserva di una delle due punte. Tutto sommato, in nazionale, viene proprio schierato da numero nove “atipico”.

Una cosa è certa, alla riapertura del mercato, se verrà confermato questo modulo, bisognerà acquistare una punta ed un mediano di rottura per dare respiro a Fofana.

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