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EDITORIALE DEL GIORNO
We Are AC Milan – #iostoconseedorf ma quaranta giorni fa?
E’ successa una cosa strana in questi giorni, una cosa molto strana.
I tifosi del Milan si sono improvvisamente risvegliati e hanno cominciato a sostenere il loro allenatore vittima, in questi giorni, di una vergognosa campagna mediatica di destabilizzazione. Una campagna che mira ad eliminare un allenatore forse scomodo per qualche avversaria, dati i risultati da quando Seedorf è sulla panchina del Milan – una campagna dietro la quale, secondo qualcuno, ci sarebbe l’amministratore delegato del Milan Adriano Galliani che vuole eliminare un allenatore a lui non gradito. E’ una ipotesi a cui personalmente tendo a non credere – sia per l’origine degli attacchi (e vi rimando a questo articolo per saperne di più), sia per il fatto che dal 1986 l’allenatore del Milan è sempre e comunque stato scelto da Silvio Berlusconi ed è sempre e comunque stato esonerato da Silvio Berlusconi: difficile pensare che Clarence Seedorf possa essere cacciato su suggerimento o imbeccata di Adriano Galliani per la semplice ragione che non è mai successo finora e risulterebbe, quindi, oltremodo strano.
C’è poi un altro punto fondamentale da tenere in considerazione: se Clarence Seedorf venisse cacciato per presunte incompatibilità sulle richieste di mercato quale pazzo ne accetterebbe la panchina? Sarei molto deluso se lo facesse Inzaghi, accettando compromessi pur di avere un posto da allenatore – macchierebbe, a mio parere, quella che è stata la sua carriera in rossonero in maniera indelebile – figurarsi Montella che a Firenze ha trovato la sua dimensione ed un pubblico che lo acclama. Non penso, inoltre, che Clarence Seedorf abbia accettato l’incarico senza aver avuto assicurazioni sul mercato da parte della presidenza stessa. E’ chiaro che se poi il presidente si rimangiasse quanto detto a gennaio sarebbe da considerare mentalmente instabile e da spedire ai servizi sociali – no aspettate, lì già c’è.
Dunque, dicevamo, tifosi. Seedorf ha avuto il grande merito di aver compattato i tifosi a suo favore – non ultimo l’hashtag #iostoconseedorf. Hashtag che però, a questo punto, sarebbe più da rinominare in #iononstocongalliani. Intendiamoci, non credo a mezza riga di quanto scritto dai giornalai, ma se AG fosse veramente quello che viene descritto sui giornali me ne auguro l’allontanamento dal Milan al più presto – tendo però ad essere dubbioso per i motivi già elencati sopra. Ecco, questa di Seedorf è diventata veramente la battaglia dell’umoralità e dell’ipocrisia di una parte del nostro tifo – di chi sale e scende dai carri, in questo caso dopo cinque vittorie consecutive: basterebbe tornare indietro a 40 giorni fa, quando dopo quattro sconfitte consecutive uscivamo dalla Champions League per mano dell’Atletico Madrid. Ecco i tifosi del Milan 40 giorni fa, ecco quelli che ora stanno con Seedorf.
Di definizioni per questi non ne avrei, almeno non di scrivibili su questa piattaforma – è proprio per questo che IO sto con Seedorf, perché con Seedorf ho cominciato a starci da Milan-Verona, ci sono stato anche quando è uscito dalla Coppa Italia e ci sono stato anche dopo quattro sconfitte consecutive. E mi rifiuto di mischiarmi con chi combatte battaglie umorali, con chi oggi starà con Seedorf e domani chissà, con chi magari stava con Allegri e oggi approfitta di questa battaglia per combattere la società senza mezza parola in difesa del tecnico – sì, perché questi li ho studiati ieri sera prima di scrivere l’articolo e nei fan club del Livornese sono riusciti a cavalcare questa battaglia senza mezza parola in difesa di CS. Spiace, quindi, vedere strumentalizzata anche la figura di Seedorf per stucchevoli battaglie personali. Spiace, perché cinque partite fa questi stavano dall’altra parte – ricordate certi articoli? Io sto con Seedorf perché lo ritengo un buon allenatore. Io sto con Seedorf perché ci ha liberato da tre anni e mezzo di anticalcio. Io sto con Seedorf perché ha chiesto rinforzi sul mercato che non siano Matri e Muntari. Voi?
Concludo brevemente con il bilancio approvato in settimana: forse il bilancio della svolta visto che per la prima volta il passivo è stato contenuto (a -15 milioni) senza dover effettuare cessioni eccellenti, è stato ulteriormente ridotto il monte ingaggi, portato finalmente a dei livelli normali (e no, non me ne frega niente se Napoli, Roma o Fiorentina l’han più basso – sono squadre che hanno una storia un filo diversa dalle tre strisciate il cui monte ingaggi normale è sempre dai 90 ai 110 milioni circa). Punto forte i ricavi, secondi in Italia, solamente inferiori a 6 milioni rispetto alla Juventus senza stadio di proprietà oltre alle plusvalenze (40 milioni complessivi con giocatori di seconda fascia) – punto debole le troppe spese tra cui 50 milioni di ammortamento per i cartellini (che per chi considera gli ingaggi lordi, probabilmente, nemmeno esistono). In vista del bilancio del prossimo anno ci sarà la riduzione ulteriore del monte ingaggi – sia per il 20% di tagli, sia per l’ulteriore riduzione avuta dall’inizio di questa stagione dato che nel bilancio ci sono in parte ancora gli ingaggi del finale 2012/13.
Non sono quindi d’accordo con analisi pessimistiche – certo, il Milan non è ancora una società sana coi conti in ordine ma è sulla buona strada per diventarlo a differenza dei cugini o della Roma di Garcia. Dal punto di vista del risultato sportivo bisognerà fare i conti invece con la continua mancanza di liquidità: è stato messo sotto accusa giustamente l’acquisto di Matri (“prendetelo a qualsiasi cifra, questo è un campione” – secondo l’ex allenatore del Milan) ma il problema non può essere Matri: il problema è che con soli 11 milioni a rate non è possibile comprare un giocatore che da solo ti colmi il gap. Prima lo capiamo, prima ci si rende conto che il vero problema del Milan è il signore ai servizi sociali – quello che nonostante la situazione non ha rilasciato mezza dichiarazione a difesa di Clarence Seedorf insieme a Galliani. Con la differenza che quelle di SB, in questo momento, avrebbero un peso tombale.
Diavolo1990 – Rossonerosemper.com
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