Milan: Per fortuna c’è chi vuole riportarlo vincente

Elio Arienti 2

Forse qualcuno non se n’è accorto o, magari, non ci ha pensato ma il Milan, con il successo di Palermo, ha di fatto messo un punto fermo sul primo “step” di stagione (per gli altri serve riparlarne più avanti), quello cioè che “scavallando” in classifica i 40 punti, permette ai rossoneri di riproporsi ancora una volta e con nuove ambizioni nell’èlite del calcio italiano.

C’è a chi, forse, verrà da ridere pensando ad una battuta ma in realtà non è così se solo riflettiamo su quanto si diceva quando ancora non si era ai blocchi di partenza parlando di campionato, di Champions League e quant’altro. Invece…

Ora, invece, su discute di ben altro: di cessione della società, di stadio, di cinesi, sceicchi, thailandesi e via discorrendo. Il Milan, insomma, non solo non ha più le prime pagine (parlando di calcio giocato, s’intende) dei quotidiani ma è lasciato bellamente in disparte come fosse un oggetto, ancora passabile sul piano estetico, ma non più di valore. Quel che più sconcerta, però, è che anche i tifosi sembrano infischiarsene in attesa di momenti migliori. La squadra latita? E vabbè, pace all’anima… San Siro è inesorabilmente vuoto? Passerà anche questo e quando sarà il momento torneremo a riempirlo… Dunque il Milan non ha più l’appeal dei tempi passati ma c’è, per fortuna, chi ancora vorrebbe riportarlo ai fasti che gli competono, meraviglioso e vincente.

E’ l’uomo “giallo” con gli occhi “a mandorla”… Quando arriverà, quando s’insedierà nel cuore-Milan, con tutto il suo bagaglio di inesperienze ma con la passione che ne contraddistingue i contorni, tutto cambierà, tutto tornerà bello, straordinariamente maestoso, sbalorditivo. Torneranno i grandi campioni, rivedremo un Milan superlativo. Riavremo finalmente la squadra in grado di farci sognare, la squadra che ci illumini il cammino. Ma sarà proprio lui, l’uomo d’Oriente, l’oggetto del desiderio, colui che ci permetterà di riappropriarci del nostro trascorso e riaffacciarci con impeto gladiatorio verso un futuro fatto di nuovi prestigiosi e vincenti traguardi? In tanti lo sperano ma di certezze, in verità, non ce ne sono. L’importante è però tornare a recitare, sul palcoscenico del calcio, una parte da prim’attori lasciando ad altri quella, assai meno nobile, da comprimari.

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