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EDITORIALE DEL GIORNO
Atletico Madrid-Milan: la partita vista da una calciatrice

Abbiamo analizzato la partita di ieri sera, tra Milan e Atletico Madrid, dal punto di vista tattico con Giulia Di Camillo, centrocampista del Chieti, squadra militante nel campionato di Serie B femminile.
“Arrivederci Champions.
Sicuramente il Milan tornerà a sognare e a far sognare i propri tifosi ma la partita di ieri sera a Madrid ha sigillato quello che ormai era nell’aria da molto tempo: il Milan deve ricostruirsi. E non parlo solo di difesa, centrocampo o attacco. Parlo di gruppo, di ambiente, di rispetto per la maglia che si indossa. C’è bisogno di tempo? Seedorf adesso ha tutto il tempo che vuole ed è giusto che continui il suo lavoro, forse, però deve anche cambiare qualche piccola convinzione che ha, come ad esempio quella di Balotelli come punta centrale. Questa scelta, a mio parere, continua a danneggiare il Milan anche dal punto di vista tattico.
Per quanto riguarda il Milan di ieri sera basterebbe dire il Top, configurato in Kakà e forse anche in Poli, e il Flop, configurato in Balotelli e nelle solite incertezze difensive. Kakà riapre le speranze di un Milan condannato alla sconfitta, il suo goal crea timore negli spagnoli, ma poi, così come è avvenuto nei primi minuti della partita, di nuovo il gelo. Dopo il 2-1 l’Atletico Madrid ha dominato atleticamente ed ha dato vita ad un gioco sicuramente più dinamico di quello dei rossoneri.
La partita di ieri sera è la sintesi di quella che è la situazione del calcio italiano. Un calcio in difficoltà. Un calcio che dovrebbe ritrovare stimoli e che forse, con il tempo, si è viziato un pò. Rimanendo in ambito Milan, dopo anni di gloria è arrivato il momento di soffrire. E le grandi squadre devono saper fare anche questo. Complimenti agli spagnoli, ed in particolare a Diego Costa. Un campione. Un trascinatore. Un esempio per il nostro Balotelli, che ieri sera ci ha lasciato ancora tantissimi interrogativi, dandoci un’unica certezza: era perso. Completamente perso… E pensare che in quel momento era anche l’unico rappresentante dell’Italia, prossima al Mondiale. Riflettiamo. Non solo in casa Milan, ma ovunque…”.
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foto: it.eurosport.yahoo.com
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