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EDITORIALE DEL GIORNO
Fair Play Finanziario, bilancio in utile, nuovo stadio: il futuro del Milan è appena iniziato
Come già anticipato ieri, la forte politica di ridimensionamento dei costi attuata dal Milan nell’ultimo biennio sta dando i suoi frutti.
Dopo anni di passivo, finalmente il bilancio della società di Via Aldo Rossi sarà in utile. La cessione dei giocatori con stipendi milionari spalmati per tutta la durata del contratto, e la loro sostituzione con parametri zero e giovani provenienti dal vivaio, ha ridotto del 24% il monte ingaggi, con un utile netto che la metterà così al riparo sia dalla necessità di ridurre del 20% gli attuali stipendi, sia, soprattutto, da sanzioni UEFA nell’ambito del cd Fair Play Finanziario (FPF), alle cui regole ogni club si deve strettamente attenere.
Ma cosa è, nel concreto, il Fair Play Finanziario tanto voluto da Michael Platini? E che influenza ha sul bilancio delle società di calcio?
Vediamo di capirne di più.
Si tratta un progetto, introdotto nel settembre 2009 dalla Uefa, che ha come obiettivo quello di garantire, almeno in teoria, l’equilibrio tra entrate e spese di ogni Club europeo, azzerandone i debiti verso enti creditizi (es banche) e cercando di portarli a un auto-sostentamento finanziario. Un’idea che nasce dalla volonta’ di ridurre la disuguaglianza tra i club, eliminando la “legge” del “chi spende di più vince di piu”.
Le società sono controllate dalla Uefa sulla base di 2 regole fondamentali:
1- Il pareggio di bilancio (ogni club non deve spendere più di quanto incassa), con una deviazione massima dei costi (deficit) di 45 milioni per il biennio 2011-2013 (primo periodo di monitoraggio), poco meno di 30 milioni a partire dal 2018-2019 (per un periodo di monitoraggio triennale, che significa meno di 10 milioni di perdita in un ’anno). All’eventuale deficit complessivo, ogni club deve però togliere i costi e ricavi cosiddetti “not relevant“, che non vanno cioè considerati nel calcolo del risultato di bilancio ai fini del fair play finanziario (spese per gli stadi, per le infrastrutture sportive, per il settore giovanile e per i progetti sociali).
2- I debiti devono essere pagati puntualmente. Gli eventuali deficit possono essere ripianati con aumenti di capitale sociale o con donazioni, non con prestiti poiché questi non appartengono al Club.
In caso di mancato rispetto di questi parametri, le sanzioni previste dalla Uefa vanno dal mercato chiuso per le coppe ai nuovi giocatori (casi di gravità minima) alle trattenute sui premi Uefa (casi di gravità media) fino all’esclusione dalle coppe (sanzione più grave). E’ il caso del club turco del Besiktas, escluso questa estate dall’ Europa League proprio per questi motivi.
Questo il contesto generale del FPF. Contesto dal quale emerge chiaramente come i grandi club di sceicchi, magnati ed oligarchi possono aggirare la regola attraverso un semplice aumento di capitale o una grande sponsorizzazione, laddove invece tutti gli altri devono attenersi a questi rigidi parametri. Come detto, il Milan, per il biennio 2011-2013, grazie alla sua politica di ammortamento dei costi, evidenzierà un utile di bilancio. Un risultato di tutto rispetto e fronte di altre realtà italiane (Juventus e soprattutto Inter) che invece hanno sforato il tetto dei 45 milioni di deficit.
Su questa solida base, non di poco conto, il club di Silvio Berlusconi programma il proprio futuro: abbandonare nel 2017 San Siro e traslocare in uno stadio di proprietà. Il nuovo impianto (il cui costo rientra tra le spese “virtuose”, quindi da non calcolare nel deficit di bilancio) verrà realizzato nell’area dell’Expo 2015, sarà pronto in circa tre anni e avrà una capienza massima di 65.000 posti. Il tutto con – annessi all’edificio – un’area parcheggi ed una serie di negozi, punti ristoro e musei dedicati alla gloriosa storia del Milan, sul modello dell’Allianz Arena.
Innumerevoli i vantaggi che comporterà un impianto di proprietà.
Il risparmio sull’affitto del Meazza (pari a 4 milioni e 434 mila Euro, come si legge dal bilancio ufficiale della società rossonera). L’aumento in maniera vertiginosa dei proventi delle gare interne (per un ricavo netto stimato di circa 30 milioni di euro, prendendo a modello gli introiti della Juventus da quando gioca allo “Stadium”, essendo il bilancio del Milan pressochè identico a quello dei bianconeri di 3 anni fa). La possibilità di arrivare ogni anno con questa somma in più nelle casse e di destinarla al mercato, per acquistare giocatori forti, di qualità ed idonei a calcare la Nuova Scala del Calcio.
Insomma, per i tifosi del Milan c’è da pazientare ancora un pò e stringere i denti, ma la strada è tracciata, ed è quella di un club sano, con conti in ordine e bilancio in attivo.
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foto: zimbio.com
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